Un nuovo album di inediti per Gianni Morandi che raggiunge così quota quaranta lavori da studio dati alle stampe nel corso della sua carriera. Il titolo è 'D'amore d'autore' e il cd racchiude una scaletta di canzoni che per l'occasione Morandi ha commissionato a diversi autori della scena italiana.
"Quando ho concluso l'esperienza incredibile del tour con Baglioni - ha detto Morandi - ho pensato che avevo ancora voglia di cantare e di farlo cantando d'amore. Non volevo però trovarmi a farlo solo con le canzoni del mio repertorio e così ho pensato di inventarmi qualcosa. Mi sono trovato a pranzo a mangiare tortelli di zucca con Claudio Maioli (manager di Ligabue, ndr) e così è nata la proposta di far scrivere un brano a Luciano". L'esperimento ha dato i suoi frutti con la canzone che nel nuovo album ha preso il titolo di 'Dobbiamo fare luce', così che Morandi si è convinto a proseguire sulla stessa linea, coinvolgendo altri autori.
"In tanti anni ho cantato quasi tutti i principali autori italiani - ha detto Morandi - così ne ho coinvolti di nuovi che per me hanno scritto brani parlando d'amore, ma a modo loro. Ho spiegato a tutti che volevo delle canzoni che non fossero scritte per Gianni Morandi". Così è stato che per il cantante emiliano, classe 1962, ha telefonato a Ivano Fossati che per lui ha confezionato 'Ultraleggero', a Elisa per 'Se ti sembra poco', ma anche a Giuliano Sangiorgi che ha scritto 'Che meraviglia che sei' e a Paolo Simoni per 'Lettera'. Alcuni nomi degli autori chiamati in causa da Morandi arrivano anche dall'ultimissima scena della musica italiana, a partire da Tommaso Paradiso e fino a Ermal Meta, passando da Levante, rispettivamente le penne che hanno scritto 'E' una vita che ti sogno', 'Un solo abbraccio' e 'Mediterraneo'.
"Oltre al tema dell'amore - ha fatto notare Morandi, che questa sera sarà anche ospite ad X Factor - nelle canzoni che mi sono arrivate è citato spesso l'atto del correre, forse perché scrivendo canzoni per me, una delle cose a cui sono stato associato dagli autori è stata la maratona". Con una carriera lunghissima alle spalle e ancora tanti progetti ("Sono ancora giovane e con gli autori che non hanno scritto per me in questo album potrei lavorare in futuro"), il tempo di appendere il microfono al chiodo, per Morandi, sembra ancora lontano. "Mia moglie me l'ha chiesto qualche volta - ha confessato - ma se continua Mick Jagger che è più vecchio di me, perché non dovrei farlo io?".
A proposito del momento giusto per smettere, Morandi ha anche una sua teoria precisa. "Quando cominci a perdere colpi - ha scherzato - ci sono tre fasi: una prima in cui solo tu sai che perdi colpi ma il tuo interlocutore non lo sa, una seconda in cui lo sai tu e pure chi parla con te, per finire con la terza, quando se ne rende conto solo il tuo interlocutore. Ecco, io ho chiesto a mia moglie di avvisarmi quando arriverà quel terzo momento". Sul fronte live, Morandi tornerà sul palco il prossimo mese di febbraio con un tour nei palazzetti, al via il 22 con la data zero al Pala Arrex di Jesolo.
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