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Storia di un abbandono che diventa ragione di vita in un romanzo

Storia di un abbandono che diventa ragione di vita in un romanzo

Anni di grazia di Evelina Piscione

ROMA, 21 aprile 2023, 18:37

di Anna Laura Bussa

ANSACheck

Evelina Piscione, Anni di grazia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Evelina Piscione, Anni di grazia - RIPRODUZIONE RISERVATA
Evelina Piscione, Anni di grazia - RIPRODUZIONE RISERVATA

EVELINA PISCIONE, ANNI DI GRAZIA (CASTELVECCHI, Pp 206, Euro 19,50)

Un filo rosso che collega i mille modi diversi di essere madri, figlie, sorelle, amiche. E l'amore come vero motore di tutto: scelte, rinunce, sacrifici, anche gesti che possono sembrare a prima vista semplici atti di egoismo o di sopravvivenza. Il libro scritto da Evelina Piscione, docente romana di filosofia, Anni di grazia, è tutto questo e molto altro ancora.
    E' la Storia vissuta dentro più storie. A cominciare da quella di Maria, una bambina, poi donna e poi madre, che si trova a dover fare i conti, per tutta la vita, con l'essere stata abbandonata, appena nata, da una figura materna che diventa, pagina dopo pagina, la vera grande protagonista del libro. Amata fortemente da un padre che è riuscito ad essere per lei entrambe i genitori, Maria vivrà tutta la sua esistenza accompagnata e seguita da questa presenza-che non c'è. Una madre, che lei conosce solo dalle fotografie sul comò della casa paterna, ma che condizionerà molto la sua vita: dal nome che metterà alla figlia, Ines Maria, alle radici argentine che sente come proprie. E con la quale un confronto sembra impàri.
    Attraverso il racconto di Maria e della sua famiglia, quella che crea con Giacomo, detto il Capoccetta, conosciuto alla facoltà di Filosofia, si rivivono quelli che furono gli anni '70 a Roma, visti attraverso l'esperienza di chi ha frequentato il mondo di Comunione e Liberazione. Un movimento di cui si analizzano valori e limiti. Ma, soprattutto, si ripercorre il periodo della dittatura argentina di Jorge Rafael Videla con tutto il bagaglio di dolore, torture e morte che questo ha comportato. A cominciare dalla tragedia dei desaparecidos e dalla lotta delle donne di Plaza de Mayo. Un' Argentina in cui, quando ci va Maria in viaggio con Giacomo, si parla molto anche di un arcivescovo destinato a diventare famoso: Jorge Bergoglio.
    L'elemento femminile, con tutte le sue complessità e la sua instancabile esigenza di lottare per affermare le proprie scelte, è il perno intorno al quale ruota l'intero romanzo, a tratti intimista, non privo di colpi di scena, in cui si cerca di dare, anche attraverso riflessioni filosofiche e dialoghi serrati, un senso più profondo alle vite e alle scelte di tutti.

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