(di Patrizio Nissirio)
SEBASTIANO MARTINI - IL MARE DELLE
ILLUSIONI (Arkadia, pp.104, 13 euro) Un uomo solo e in attesa
di non si sa cosa (o chi) davanti alle spiagge un po' retrò
della Versilia, in un grande albergo anch'esso dal sapore
d'altra epoca: è questo Il mare delle illusioni di Sebastiano
Martini, avvocato e scrittore di Parma dalla penna raffinata,
giunto alla sua quarta prova narrativa.
Gregorio Boni abbandona l'azienda di famiglia per
trasferirsi per un anno al Principe di Piemonte - hotel storico
di Viareggio che esiste davvero, ma la vicenda è frutto di
fantasia, precisa l'autore - dove passa le giornate senza che
nulla, o quasi, accada. I suoi unici contatti umani sono gli
impiegati dell'albergo, fino a quando non conosce il
proprietario, Valerio Pepe. I due fissano un appuntamento
settimanale per una partita a backgammon e nel frattempo
sviluppano qualcosa che somiglia a un'amicizia. La partita
diventa così l'orizzonte temporale di Gregorio, impegnato solo
nel misterioso trascorrere del tempo e nel silenzio delle sue
giornate. Anche Pepe è un uomo sostanzialmente solo e forse per
questo riesce a decifrare lo strano mondo del suo inusuale
ospite, trovando il coraggio di fargli domande.
Martini, con una lingua elegante e asciutta già incontrata
nei suoi La notte dell'acqua alta e Stato passivo, torna a
raccontare esistenze irrisolte fatte di dettagli piccoli ma
simbolici, figure che si spostano al margine degli eventi dopo
esserne state travolte. Un'azione centellinata che però
coinvolge come un romanzo d'avventura.
Insieme a Gregorio Boni, nella sua stanza d'albergo o nella
hall, il lettore si immedesima nella sua attesa, un susseguirsi
di giorni quasi tutti uguali che fino alla fine del romanzo
appare inspiegabile, un piccolo mondo dove ogni minuscolo
cambiamento è oggetto di riflessione, aspettativa o delusione.
Nelle ultime pagine si capirà il senso di quella permanenza in
albergo: con un finale agrodolce ma aperto, finalmente, al
futuro.
Il mare delle illusioni è stato proposto al Premio Strega da
Giovanni Pacchiano, per il quale "il romanzo di Sebastiano
Martini è un piccolo gioiello che naviga con eleganza fra il
limpido stile e l'aura malinconica di una lunga attesa.
Costruito in flashback, Il mare delle illusioni ha una grazia
sommessa che incanta, e non comune finezza di scavo
psicologico".
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