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'Il mago', Tóibín racconta Thomas Mann

'Il mago', Tóibín racconta Thomas Mann

La vita intima del premio Nobel tedesco

ROMA, 04 marzo 2023, 17:16

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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COLM TÓIBÍN, 'IL MAGO' (EINAUDI, PP.
    512 , EURO 24) Ha iniziato nel 2005, Colm Tóibín, a fare ricerche per scrivere 'Il mago', un romanzo su Thomas Mann. Tóibín ha letto volumi, visitato le case in cui ha vissuto lo scrittore tedesco. Per dare energia alla pagina, renderla naturale e accattivante, si è affidato ai dialoghi, e li ha costruiti tenendo a mente gli insegnamenti di stile di Hemingway. Tóibín non è nuovo a operazioni di questo tipo. Prima di gettarsi a capofitto nel mondo e nei pensieri di Thomas Mann, aveva esplorato la vita di un altro gigante della letteratura: Henry James, il padre del romanzo psicologico. L'anno era il 2004 e il libro s'intitolava 'The Master', biografia romanzata che indagava l'aspetto più intimo dell'autore di 'Ritratto di signora'. 'Il mago', quindi, si può inquadrare in un ampio progetto che mette al centro 'le persone', con il loro bagaglio di tormenti, passioni inconfessabili, fragilità. 'Il mago' ripercorre l'intera esistenza di Mann e svela dettagli della sua vita sessuale: l'omosessualità vissuta da Mann in segreto, celata dietro un matrimonio e sei figli avuti dalla moglie Katia. 'Nel 1912, quando uscì "La morte a Venezia", nessuno immaginava che si basasse sui desideri reali, gli episodi reali di un viaggio a Venezia che lui e la moglie avevano fatto l'anno precedente', scrive Tóibín nell'introduzione. Incontriamo un Mann sedicenne teneramente innamorato di un coetaneo di nome Armin Martens, un caro amico con cui trascorreva molto tempo. Mann scrive per Martens poesie ispirate. Martens però lo esorta a mettere via 'quella roba' perché 'non vuole rovinarsi la reputazione'. Parla a Thomas con tono perentorio, infastidito dalla tenerezza dell'amico. Il romanticismo del giovane Thomas è gelidamente rispedito al mittente da Martens. Il giovane Mann scrive versi, vuole dedicarsi alla letteratura a tempo pieno invece la famiglia non lo prende sul serio. Non va bene a scuola e per evitare che scaldi il banco la madre lo manda a lavorare in una compagnia di assicurazioni. Mann si sente un poeta della tradizione di Goethe e Heine e vorrebbe intraprendere una carriera letteraria. Il fratello, anch'egli letterato, lo stronca con giudizi severi, considera i suoi versi 'effeminati e sentimentali'. La madre ritiene che Thomas non abbia il talento per applicarsi proprio in niente e gli consiglia di restare con i piedi per terra. Thomas è timido, introverso non ha la spavalderia del fratello Heinrich. Andare al lavoro gli fa paura. Non sopporta di fare l'impiegato. In ufficio scrive racconti e viene buttato fuori perché invece di svolgere il proprio dovere si dedica alla scrittura. Tra i capitoli più interessanti de 'Il mago' c'è quello ambientato a Lugano, quando Mann è in esilio in Svizzera. Mann è preoccupato: ha lasciato a Monaco i diari, in una cassaforte. Diari chiusi a chiave perché in essi appunta sogni erotici, fantasie tabù. Teme che quelle carte possano rovinarlo. Sui quaderni Thomas Mann annota emozioni, impulsi, desideri, cose di cui si vergogna. Parla dell'attrazione che sente verso Klaus Heuser, un giovanotto conosciuto nell'estate del 1927 durante una vacanza all'isola di Sylt, nel Mare del Nord, dove era andato con i figli e la moglie. Mann, malgrado le ansie, riesce a recuperare i diari e medita di gettarli nel fuoco per non lasciarne traccia. Alla fine, i diari di Thomas Mann non vennero dati tutti alle fiamme e sono arrivati fino a noi; diari privi di autocensure; e proprio come il romanzo di Tóibín, mettono a nudo il 'maestro', lo rendono certo non un angelo, agli occhi dei lettori.
    Dopotutto, come affermava la poetessa premio Nobel Szymborska, la letteratura nasce proprio da 'assai imperfetti mortali'.
   
   

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