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Zafon, con L'ombra del vento conquistò il mondo

Zafon, con L'ombra del vento conquistò il mondo

Aveva 55 anni, morto a Los Angeles a causa del cancro

ROMA, 20 giugno 2020, 12:02

Paolo Petroni

ANSACheck

Lo scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafon - RIPRODUZIONE RISERVATA

Lo scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafon - RIPRODUZIONE RISERVATA
Lo scrittore spagnolo Carlos Ruiz Zafon - RIPRODUZIONE RISERVATA

''L'ombra del vento'' è stato il primo vero bestseller planetario spagnolo del dopoguerra (assieme alla ''Cattedrale del mare'' di Falcones) arrivando, tradotto in 36 paesi, a vendere otto milioni di copie di cui uno solo in Italia dove l'autore, Carlos Ruiz Zafon, morto il 19 giugno a Los Angeles a 55 anni dopo una lunga malattia, ha dei veri e propri fan. Era nato il 25 settembre 1964 a Barcellona, amata città che sarà al centro della maggioranza dei suoi libri, con Avinguda del Tibidabo, Els Quatre Gats in Calle Montsiò e Montjuic che sono i luoghi principali nei quali si svolgono le vicende di Daniel Sempere, protagonista dei suoi romanzi più famosi, a cominciare dalla quadrilogia del ''Cimitero dei libri dimenticati''.

Lui stesso ne spiegava così l'origine: ''Con il mondo sempre più popolato da media che vanno oltre il libro, pur avendo in esso la propria origine, ho voluto che la carta stampata si riappropriasse di ogni stimolo sensoriale, cercando di creare un'esperienza a 360 gradi. Tutto ha avuto inizio con un'immagine, quasi una fotografia mentale: una biblioteca per i libri che rischiano di andare perduti, libri salvati da chi crede nel loro valore. Simbolo che è anche metafora della memoria e del ricordo, alla base della nostra identità. Da quest'idea si è dunque sviluppato un vero e proprio labirinto, una matassa intricata in cui ho tentato di combinare e racchiudere tutti i generi possibili: una storia che altro non è, in realtà, che un tributo alla letteratura''.

La quadrilogia, storia tra il poliziesco e il noir con echi metafisici e misterici si apre nel 2002 proprio con ''L'ombra del vento'' con sullo sfondo la città anni Quaranta, piegata dalla seconda guerra mondiale e oppressa dalla dittatura franchista, per proseguire nel 2008 con ''Il gioco dell'angelo'', prequel ambientato negli anni Venti, in una Barcellona reduce dalla guerra ispano-americana, in cui la Spagna perse le colonie di Cuba, Filippine e Porto Rico. Poi sono arrivati ''Il prigioniero del cielo'' nel 2011 che ci porta negli anni Cinquanta, tra le vie di una città che sta trovando il riscatto da distruzioni e miserie del dopoguerra, e ''Il gioco dell'angelo'' del 2016 che una sorta di chiusura della vicenda, del cerchio esistenziale di Daniel prima ragazzino e poi cresciuto e diventato padre, raccontando assieme l'inizio e la fine della sua storia. Ad accompagnare tutte le sue vicende personali e della libreria Sempere, ereditata dal padre, c'è anche il suo stravagante amico inseparabile Fermín Romero de Torres, legato alle vicende di un libro maledetto su cui una dedica dice sia ''tornato dal mondo dei morti''; poi c'è la figura inquietante di Mauricio Valls, scrittore ambizioso ma privo di talento che incarna il volto peggiore del franchismo ed è sovrintendente del carcere di Montjuic, tutto quindi tra coinvolgenti misteri, omicidi, storie d'amore e di coraggio, di delusioni e speranze.

Terminato questo ciclo, Zafon annunciò che non avrebbe mai più scritto ''di Barcellona, né di libri. Dopo aver trascorso 16 anni immerso in questo mondo gotico e labirintico, mi sento pronto per qualcosa di nuovo''. Dopo essere cresciuto e aver studiato a Barcellona, iniziò poi a lavorare come insegnante e quindi impiegato in un'agenzia pubblicitaria, fino a quando, separatosi dalla moglie, decise di trasferirsi nel 1994 a Los Angeles dove lavorava come sceneggiatore per Hollywood. Come scrittore debuttaò nel 1993 con una serie di libri per bambini e ragazzi, cominciando con ''Il principe della nebbia'' e costruendo anche in quel caso una serie di tre volumi con ''Il palazzo della Mezzanotte'' e ''Le luci di settembre''. Romanzo a sé è poi ''Marina'' del 1999, il cui inizio recita: ''Alla fine degli anni Settanta Barcellona era un'illusione di vicoli e viali in cui si poteva viaggiare a ritroso nel tempo di trenta o quarant'anni semplicemente oltrepassando la soglia di una portineria o di un caffè''. ed è quello che accade al protagonista, attratto da una musica, e poi coinvolto in fatti enigmatici e miracolosi. ''In genere il destino si apposta dietro l'angolo, come un borsaiolo, una prostituta o un venditore di biglietti della lotteria, le sue incarnazioni più frequenti. Ma non fa mai visita a domicilio. Bisogna andare a cercarlo''.

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