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E' morto lo scrittore e attivista russo Eduard Limonov

E' morto lo scrittore e attivista russo Eduard Limonov

Fondatore partito Nazional-Bolscevico, 'consacrato' da Carrère

ROMA, 17 marzo 2020, 19:14

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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E' morto a 77 anni Eduard Limonov. Lo annuncia l'Interfax. Poeta, scrittore, giornalista, leader politico, fondatore del Partito Nazional-Bolscevico, Limonov - pseudonimo di Eduard Veniaminovich Savenko - era nato nel 1943 a Dzerzhinsk, Nizhny Novgorod.
    Trasferitosi in giovanissima età a Kharkov (Ucraina), iniziò a comporre poesia di avanguardia; ha vissuto poi a Mosca (1967-74) e a New York, dove frequentò circoli d'avanguardia e cominciò a lavorare al suo primo romanzo, Eto ja, Edicka, uscito nel 1976 (in Italia Eddy-baby, ti amo, 2005). A Parigi dal 1982, lavorò nel quotidiano comunista L'Humanité e nel nazionalista Le Choc du mois, simpatizzando con gli estremisti di destra e ottenendo nel 1987 la cittadinanza francese.
    Rientrato in Russia nel 1991 con la caduta dell'URSS, iniziò a dedicarsi all'attività politica: fondò il quotidiano Limonka, ma soprattutto il Partito nazionale bolscevico (1992). Negli anni il partito è stato particolarmente attivo nelle azioni di protesta e nella lotta contro il regime di Vladimir Putin, ciò che ne ha comportato la messa al bando nel 2007. Nel 2001 Limonov è stato arrestato con l'accusa di terrorismo, cospirazione contro l'ordine costituzionale e traffico di armi; condannato a quattro anni di carcere, è stato rilasciato due anni prima per buona condotta.
    Discusso, controverso, radicale, è diventato noto al pubblico occidentale soprattutto grazie alla biografia Limonov di Emmanuel Carrère. Tra le sue opere uscite in Italia Il libro dell'acqua (2004); Diario di un fallito (2004); Il trionfo della metafisica. Memorie di uno scrittore in prigione (2013), il testo autobiografico Zona industriale (2018) e il romanzo Il boia (2019).
   

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