BIANCA PITZORNO, 'DONNA CON LIBRO-AUTORITRATTO DELLE MIE LETTURE' (SALANI LE STANZE, PP 256, EURO 16). La lettura è sempre stata un'attività sociale per Bianca Pitzorno. L'opposto dell'immagine canonica del lettore da solo, con il suo libro, come nel quadro di Antonello da Messina 'San Girolamo nello studio'. Lo scopriamo in 'Donna con libro' (Salani-Le Stanze), un autoritratto delle sue letture, un viaggio tra i libri che sono entrati nella sua vita e la hanno influenzata.
"Ho sempre letto in gruppo. Non è mai stata un'attività solitaria. In Rai, quando lavoravo nel settore Culturali Tv diretto allora da Raffaele Crovi, con tra i collaboratori Cino Tortorella, ci scambiavamo i libri e andavo con la troupe a fare interviste agli scrittori. A scuola gli insegnanti leggevano a voce alta, come fanno tutti quelli che sono bravi e da ragazzina, vivevo in Sardegna, le nostre famiglie ci lasciavano molto libere. Andavo al cinema da sola a 10-11 anni. A cinque anni ho letto un libro di ostetricia con cose strane e meravigliose. Per me la lettura è sempre stata la scoperta del mondo in comitiva" dice all'ANSA la Pitzorno che il 12 agosto compirà 80 anni e dal 1968 vive a Milano.
Autrice di settanta libri tra saggi, biografie, romanzi per adulti e all'inizio moltissimi per ragazzi e ragazze come 'L'incredibile storia di Lavinia' con cui sono cresciute intere generazioni, Bianca Pitzorno ha venduto in Italia oltre due milioni di copie. Cresciuta tra i libri, in Sardegna, in una famiglia colta, di grandi lettori, la scrittrice riconosce che questo "è stato importante, ma non porta automaticamente ad appassionarsi alla lettura".
Andando su e giù negli anni, senza rispettare un ordine cronologico, la Pitzorno, che a 7 anni leggeva correttamente, ripercorre il suo incontro con i libri con l'emozione che si ha nel conoscere alcune persone. "Non c'è un genere che preferisco, ma autori che amo più di altri. Ho amato l'Orlando Furioso e l'Iliade e l'Odissea che ho letto in greco. Leggo tanta fantascienza, libri gialli, mi piace molto Anne Perry. Il mio scrittore preferito in assoluto è Victor Hugo" spiega la Pitzorno alla quale piacciono le grandi narrazioni, i libri di tante pagine e che considera la più bella storia d'amore del Novecento 'Che tu sia per me il coltello' di David Grossman che ha letto più volte. La rilettura è fondamentale per la scrittrice: "Il libro non è un sasso immobile. Risponde a te e a quello che accade. 'Ogni cosa è illuminata' di Safran Foer l'ho riletto di recente ed è un altro libro alla luce della guerra attuale in Ucraina. 'Anna Karenina' l'ho letto quattro volte a diverse età ed è come aver letto quattro libri".
Altro capitolo fondamentale per la Pitzorno è quello della mitologia, da quando ragazzina si è impadronita del manualetto sui miti antichi di suo nonno e non lo ha più abbandonato.
"Facevo le elementari - racconta -, eppure in qualche modo avevo capito che quelle non erano storie qualunque", che "erano parte della nostra anima, la quale proprio in quelle storie aveva le sue radici. Che erano 'terribili'" e per questo oggi la Pitzorno "non sopporta le riduzioni o le riscritture dei miti classici" che vanno tanto di moda, da quelle di Madeline Miller a Donna Tartt che in 'Dio di illusioni', secondo la Pitzorno non "ha capito nulla del mito di Dioniso".
Fortemente voluto da Nicola Gardini, presidente di Adriano Salani Editore che quest'anno festeggia 160 anni, 'Donna con libro' è una "lettera a lui" spiega la Pitzorno capace di portarci in tanti mondi senza mai annoiarci. "A 80 anni ho imparato che io non sono la misura degli altri e delle loro passioni. Quello che mi spaventa è l'enorme quantità di libri che escono e poi scompaiono. Non c'è più una critica letteraria a livello popolare e scrivono tutti, dal calciatore al chirurgo.
L'unico consiglio che mi sento di dare è: abbiate il coraggio di lasciare un libro a metà. La vita è breve, i libri sono tanti.
La lettura deve esser un piacere" dice la scrittrice che si considera un'artigiana.
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