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Rispoli, l'innovatore gentleman di radio e tv

Rispoli, l'innovatore gentleman di radio e tv

Mariano Sabatini ripercorre vita e successi a 90 anni da nascita

ROMA, 19 luglio 2022, 17:44

di Marzia Apice

ANSACheck

Luciano Rispoli - RIPRODUZIONE RISERVATA

Luciano Rispoli - RIPRODUZIONE RISERVATA
Luciano Rispoli - RIPRODUZIONE RISERVATA

MARIANO SABATINI, MA CHE BELLE PAROLE! LUCIANO RISPOLI. IL FASCINO DISCRETO DELLA RADIO E DELLA TV (Vallecchi Firenze, pp.232, 16 euro).

Nei salotti televisivi spesso traboccanti di urla e banalità oggi si avverte chiara la mancanza della televisione "civile" ed educata di Luciano Rispoli, a cui Inserisci didascaliaLper i 90 anni dalla nascita il giornalista e scrittore Mariano Sabatini, suo collaboratore e "allievo", ha dedicato l'appassionato libro "Ma che belle parole! Luciano Rispoli. Il fascino discreto della radio e della tv", edito da Vallecchi. Un libro di ricordi per rendere omaggio all'uomo e al maestro, ma anche per dare il giusto valore a un professionista - nato il 12 luglio a Reggio Calabria e scomparso a Roma nel 2016 - molto amato dal pubblico, inventore-conduttore di format seguitissimi come "Parola mia" e "Tappeto volante", che in questi anni è stato però purtroppo messo da parte, quasi inghiottito da un oblio ingiusto. Anche se non è stato cLucianoelebrato come avrebbe meritato, resta tuttavia difficile dimenticare per chi ha seguito i suoi programmi, alcuni davvero rivoluzionari, l'inconfondibile voce nasale, così come il sorriso cordiale e l'ironia bonaria, e quelle riflessioni intelligenti che sempre emergevano nelle sue conversazioni, o ancora la celebre frase "che belle parole!" con cui entusiasticamente reagiva alle dissertazioni linguistiche del prof. Beccaria: Rispoli negli anni è diventato un personaggio molto popolare, che entrava con rispetto e "chiedendo permesso" nelle case degli Italiani, ma soprattutto un autentico innovatore dotato di mestiere e intuito che, in 60 anni di carriera, ha davvero cambiato la storia della radio e della tv. A lui si devono la proposta del primo talk show in Italia con "L'ospite delle due", l'intuizione del titolo "Bandiera gialla" e della "Corrida", che tra l'altro Corrado non aveva intenzione di fare, mentre con Adriano Magli diede vita contro il parere del direttore Leone Piccioni allo storico "Chiamate Roma 3131", che di fatto fece nascere la radio moderna, fino ad allora molto formale e istituzionale, aprendola alla partecipazione diretta del pubblico. "Avevo appena 23 anni e iniziò così la mia parabola di autore per il piccolo schermo al fianco di un padre nobile della Rai, pigmalione di personaggi immensi e inventore di format rivoluzionari, con il quale ho avuto un rapporto di tipo filiale per più di venti anni, e fino alla sua scomparsa", scrive con affetto e rigore Sabatini, ripercorrendo la vita e la carriera del suo maestro in pagine rese ancora più godibili dalla scrittura sciolta e accurata, e da una lunga serie di aneddoti, curiosità, ricordi personali.
    C'è nostalgia da parte dell'autore, che raccontando l'iter professionale e umano di Rispoli ha l'occasione di tornare anche sui propri passi, a quando cioè era ancora un ragazzo e cercava il proprio posto nel mondo. Ma di certo in questo suo libro prevale la volontà di sottolineare il valore di quello che è stato senza dubbio uno dei migliori autori e conduttori (ma anche dirigente) italiani degli ultimi decenni, prima in Rai e poi nella piccola e agguerrita Tmc, rete in cui Rispoli fece la differenza costruendo la "sua" televisione di qualità. "Quanta vita, quanto entusiasmo, quante intuizioni e quanta artigianale abilità scompaiono con lui: un uomo perbene, che ha fatto una televisione civile (non amava l'aggettivo garbato che lo ha perseguitato per tutta la permanenza terrena e lo tormenterà finché ci sarà memoria della sua attività), sempre legata a spunti culturali e ispirata al buon gusto", scrive ancora Sabatini delineando di Rispoli un ritratto appassionato e doveroso per consegnarlo come un piccolo regalo a un pubblico che di certo non ne ha dimenticato la signorilità e la simpatia, lo spessore umano e professionale, la misura e la viva intelligenza. 
   

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