PARIGI - Vengono presentati come le origini, se non la "genesi", di 'Alla Ricerca del Tempo Perduto': oggi primo aprile vengono pubblicati in Francia per le edizioni Gallimard i '75 Feuillets et autres manuscrits inédits' di Marcel Proust, manoscritti rimasti nascosti da circa 70 anni dall'editore Bernard de Fallois e rivenuti dopo la sua morte nel 2018. Scritti quando il grande romanziere parigino aveva 38 anni, i 'Soixante-quinze feuillets' evocheranno ai tanti appassionati di Proust gli inizi de 'La Strada di Swann', ma anche alcuni personaggi di 'All'ombra delle fanciulle in fiore' o 'La fuggitiva' (o Albertine scomparsa), per quanto riguarda Venezia.
"E' un po' come quando cerchi la fonte del Nilo o della Senna, ti commuovi per quel ruscelletto che scorre sotto una roccia e dal quale sfocerà qualcosa di assolutamente diverso ed immenso", dice Jean-Yves Tadié, lo scrittore francese tra i massimi esperti mondiali dell'opera di Proust, commosso per quella che non esita a paragonare ad una grande scoperta archeologica. Per lui, ciò che caratterizza questi quaderni per cui ha scritto la prefazione, è soprattutto il carattere autobiografico. "Si tratta quasi di memorie, di ricordi d'infanzia - dice lo studioso - Sono la nonna, la zia, con i loro nomi veri, per esempio, la mamma si chiama Jeanne, come Jeanne Proust. Questo carattere biografico latente (della Ricerca), ovviamente, lo si poteva sospettare, ma qui emerge in modo evidente".
Più tardi il lavoro del romanziere consisterà, al contrario, nel cercare di nasconderlo. Ma quello pubblicato oggi, spiega Tadié, è proprio la "prima tappa", "il primo getto" della Recherche. Tra l'altro, dal volume di 384 pagine si scopre come Proust, a partire da un odore di pane grigliato, abbia inventato la celebre 'Madeleine', il punto centrale intorno al quale si organizza la costruzione dei 7 volumi della sua 'cattedrale' letteraria.
La storia dei quaderni perduti e ritrovati, di cui si conosceva l'esistenza dal 1954 ma senza sapere dove si trovassero esattamente, rappresenta a sua volta una vicenda straordinaria. Per Tadié come quando cerchi l'origine di una chiesa, o sotto la cripta, scopri le fondamenta di un monumento merovingio".
Considerata tra le massime opere nella storia della letteratura mondiale, la Recherche du Temps Perdu venne tradotta per la prima volta in Italia da una giovanissima Natalia Ginzburg. Per la scrittrice, ancora ventenne, ci vollero 8 anni per portare a termine la sua missione. Il primo volume, 'La Strada di Swann', uscì per Einaudi appena dopo la guerra, nel 1946.
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