Sergej Djagilev e le Stagioni dei
Balletti russi a Parigi, i capitoli dedicati alla storia grande
danza in Russia, al coreografo Marius Petipa e alla mitica
Isadora Duncan, anticipatrice della danza moderna. Esce in prima
versione italiana per Gremese Editore 'Il Balletto del nostro
tempo. La danza ai tempi di Djagilev', di Valerian Svetlov,
(pagine 256, 28 euro) considerato uno dei testi di danza più
illuminanti del primo Novecento. L'autore,all'epoca romanziere
popolare, mise mano all'opera nell'ultimo scorcio dell'Ottocento
quando diventò appunto uno dei collaboratori più stretti
dell'impresario teatrale russo, che nel 1909 fondò a Parigi la
compagnia I Balletti russi. Il volume venne pubblicato nel 1911
in lingua russa e l'anno successivo in francese in due edizioni
di pregio con rare fotografie e bozzetti a colori dell'artista
Lev Bakst, diventate nel tempo rarità bibliografiche. Svetlov
descrisse i Balletti russi da testimone oculare - uno dei pochi
ammessi anche dietro le quinte degli spettacoli - e attingendo
alle recensioni di giornali e riviste francesi dell'epoca per
far rivivere una stagione irripetibile della danza e del
balletto, così come della musica e della scenografia, e portarne
in primo piano gli straordinari protagonisti: coreografi e
danzatori come Michail Fokin, Tamara Karsavina, Anna Pavlova,
Vaclav Nižinskij, musicisti come Nikolaj Čerepnin e pittori come
Lev Bakst, Aleksandr Benois e Nikolaj Rerich.
Tratta dall'originale russo la versione italiana, tradotta e
curata dalla studiosa Michaela Böhmig, è ampliata da una
introduzione che contestualizza il lavoro di Svetlov,
analizzando il clima storico e socio-culturale dell' epoca con
un apparato di note esplicative su teatri, riviste, balletti,
stagioni artistiche, danzatori, coreografi, scenografi, autori e
critici della danza. Il volume, presentato nei giorni scorsi a
Danzainfiera nella Fortezza da Basso di Firenze in un incontro
con la curatrice e traduttrice, è arricchito da oltre cento
illustrazioni tra foto d'epoca e bozzetti a colori, con in
appendice l'elenco dei balletti citati e la bibliografia della
produzione letteraria e coreografica dell'autore.
Valerian Svetlov nacque a Pietroburgo nel 1859. Di famiglia
altolocata, fin dagli anni del servizio militare si dedicò alla
scrittura come autore di racconti e romanzi. Verso la fine
dell'Ottocento prese a dedicarsi alla storia e alla critica di
danza e balletto, abbandonando progressivamente la narrativa.
Morì a Parigi nel 1935.
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