MAURO GAROFALO, IL MAGO DELL'ARIA
(MONDADORI, PP 172, EURO 18.00). L'infanzia immaginaria di
Philippe Petit, che il 7 agosto 1974, alle 7.05 del mattino, con
l'aiuto di alcuni amici tende un cavo d'acciaio spesso tre
millimetri tra le Torri Gemelle di New York. La racconta lo
scrittore e giornalista Mauro Garofalo nel suo nuovo libro, Il
mago dell'aria, che esce il 9 luglio per Mondadori.
Attraverso un approfondito lavoro di ricerca, Garofalo compie,
a 50 anni dalla traversata delle Torri Gemelle, un viaggio alla
scoperta della vita del celebre funambolo che è allo stesso
tempo una storia di formazione, un romanzo di avventura e il
percorso di un eroe incantato.
Sospeso a 417,5 metri dal suolo, senza alcun sistema di
sicurezza, in quarantacinque minuti Petit compie la traversata
tra le due torri avanti e indietro per otto volte. Sotto di lui,
la città si sveglia, alza la testa e spalanca gli occhi e lo
farà anche negli anni a venire perché "l'immagine di quell'uomo
appeso al cielo è la dimostrazione eterna che l'orizzonte dei
sogni non deve avere limiti". Ma perché Philippe è salito lassù?
Quali pensieri, quali sogni incendiavano la sua mente e il suo
cuore mentre progettava l'impresa?
Dall'infanzia passata a correre nelle campagne francesi alla
giovinezza vagabonda tra le città di mezzo mondo con i loro alti
palazzi, dalla passione per i giochi di prestigio
all'innamoramento per il funambolismo nonostante i suoi
estenuanti allenamenti, Il mago dell'aria di Garofalo, autori di
libri per adulti e ragazzi come Ballata per le nostre anime,
L'ultima foresta e Manuale per Supereroi green, è la biografia
immaginaria di uno spirito liberissimo.
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