(di Mauretta Capuano)
L'ultimo libro uscito in Italia di
Maryse Condé è 'Il Vangelo del Nuovo Mondo', pubblicato nel 2022
da Giunti nella traduzione di Silvia Rogai. Con questo romanzo
la scrittrice, morta stanotte nel sud della Francia, più volte
candidata al Premio Nobel e vincitrice del Nobel Alternativo nel
2018 (l'anno in cui il prestigioso riconoscimento dell'Accademia
di Svezia è stato colpito dagli scandali e sospeso) ci ha
consegnato il suo testamento spirituale. Nel libro si ritrovano
i temi che ha indagato nelle sue opere come il
multiculturalismo, le disuguaglianze, le religioni, ma con
ancora più forza, con grande ironia e molti riferimenti
letterari da Colette a Camus e Proust. Dettato parola per parola
a un'amica, 'Il Vangelo del Nuovo Mondo' ci dice che
"l'uguaglianza tra gli uomini è un mito" e ci conduce,
attraverso la parabola di un Gesù di oggi, dentro l'unico vero
percorso di salvezza: la via dell'amore.
Nata nel 1937 nella Guadalupa, Condé laureata alla Sorbona di
Parigi, ha vissuto in diversi paesi africani prima di
trasferirsi per oltre vent'anni negli Stati Uniti dove ha
insegnato a Berkeley, Harvard e alla Columbia University e di
stabilirsi in Francia dove è morta. Autrice di libri come Vita
perfida (Edizioni E/O), Segù (Edizioni Lavoro) e Io, Tituba
strega nera di Salem (Giunti), ha dedicato questo suo ultimo
romanzo alla memoria del Nobel Josè Saramago, autore de 'Il
Vangelo secondo Gesù Cristo' in cui troviamo un messia molto
umano.
Pascal, trovato una domenica di Pasqua in un capanno,
adottato dai coniugi Ballanda, devoti cristiani che non sono
riusciti ad avere figli, è il messia contemporaneo immaginato da
Maryse Condé nel suo ultimo romanzo. È un mulatto dalla bellezza
ultraterrena, con i capelli lisci e neri e gli occhi
grigio-verde di cui era impossibile stabilire la "razza", una
parola quest'ultima - dice la scrittrice nel libro - "ormai
obsoleta" che andrebbe sostituita con "origine". E scoprire le
proprie misteriose origini è l'ossessione di Pascal che non ha
un rapporto tranquillo con i genitori adottivi, Eulalie di
origini vichinghe e Jean-Pierre, che discende da un africano,
dediti alla coltivazioni di fiori tra cui la Rosa Cayenne e la
Rosa Te' te Ne' gresse. Crescendo, il ragazzo di origini divine
comincia a compiere diversi prodigi e ha un seguito di
appassionati discepoli. Si muove tra la Guadalupa, New York, il
Brasile e le favelas, conosce la sua vera madre che si è
convertita all'Islam e va alla ricerca del padre, Corazon
Tejara, professore di storia delle religioni, che lascia tutto,
fonda un ashram e diventa un maestro al quale una profezia aveva
rivelato che suo figlio non sarebbe stato come gli altri.
Quando Pascal intuisce che la sua missione è rendere il mondo
più armonioso e tollerante, fonda l'associazione Le Gai Savoir,
in omaggio a 'La gaia scienza' di Nietzsche, ma recluta solo
dodici membri tra cui due disoccupati che avevano per anni
saccheggiato la banlieue parigina.
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