Il mito di Ulisse è salvo. Il
verdetto è arrivato dal "Tribunale popolare" di San Mauro
Pascoli (Fc) che ieri sera lo ha assolto con 375 voti, superando
ampiamente quelli della condanna (226). Al presidente del
Tribunale, Miro Gori, non è restato che certificare l'esito del
voto, in una cornice di pubblico tornata ai livelli pre-Covid
con oltre 700 partecipanti muniti di paletta. Ad aprire la
serata il presidente di Sammauroindustria, Daniele Gasperini,
associazione che da 22 anni organizza l'evento. A seguire i due
"contendenti": l'accusa rappresentata da Mauro Bonazzi,
ordinario di storia della filosofia antica e medievale a
Utrecht, la difesa dal grecista Giulio Guidorizzi.
Bonazzi ha demolito il mito di Ulisse, "primo tra tutti gli
eroi a non essere stato capace di salvare i suoi compagni di
viaggio". Sul personaggio omerico c'è stata "un'opera di
mistificazione che ha deformato la storia, fatta di dettagli
sapientemente taciuti". L'esempio più eclatante la vicenda di
Polifemo: "è una situazione palesemente pericolosa, i suoi
dodici compagni gli dicono di fuggire, Ulisse incuriosito non li
ascolta. Sarà l'unico errore che ammetterà, un errore che
costerà la vita di sei persone". "Come si fa chiamare eroe colui
che parte con 200 soldati e torna solo!". E l'Ulisse mito della
conoscenza dove nasce? "È frutto della fantasia di Dante, la cui
fonte non è Omero ma la filosofia di Aristotele".
Difesa a tutto campo di Giulio Guidorizzi: "Ulisse è il primo
personaggio della nostra civiltà che è uomo; prima di lui
c'erano solo eroi e re proiettati nell'affermazione della loro
personalità". Ulisse "rappresenta l'umanità occidentale come si
è costituita millenni fa. Se noi oggi siamo così lo dobbiamo a
Ulisse". "Ulisse è costretto ad andare a Troia. È intelligente e
per questo gli vengono affidati i compiti più difficili. La
genialata del Cavallo la fa finire prima. Una volta terminata
non chiede onori, perché non è un egoista assetato di potere".
"Ulisse - aggiunge il 'difensore' - in tutta la sua vita ha
cercato la conoscenza. Senza di lui cosa sarebbe stata
l'umanità? Ha dimostrato che tra la forza e la ragione è la
seconda che vince. Assolvere Ulisse significa assolvere tutti
noi".
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