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ANSA/Libri:Il codardo, McGinnis contro stereotipi disabilità

ANSA/Libri:Il codardo, McGinnis contro stereotipi disabilità

Autore è in sedia a rotelle come protagonista suo romanzo

MILANO, 14 aprile 2022, 12:36

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(di Gioia Giudici) (JARRED MCGINNIS, IL CODARDO, SEM EDITORE pp.224, euro 16.00) "La società ha idee piuttosto chiare su come debbano essere i disabili, io volevo far capire che non è tutto esattamente come appare" dice Jarred McGinnis, parlando del suo romanzo d'esordio 'Il codardo', che ha un protagonista con il suo stesso nome e che, proprio come l'autore, si trova in sedia a rotelle dopo un incidente d'auto.
    "Sì, è vero, siamo entrambi su una sedia a rotelle, ma questo - sottolinea McGinnis, di passaggio a Milano - non significa che sia per forza la mia autobiografia. Anche a Sally Rooney, che sceglie giovani donne come protagoniste dei suoi romanzi, chiedono sempre se i suoi siano memoir, come se disabili e ragazze dovessero essere necessariamente in un certo modo". E invece il giovane Jarred, confinato su una sedia che definisce un pattino a rotelle gigantesco, senza soldi né lavoro, costretto dall'incidente a vivere a casa con il padre, un tempo alcolista violento, con cui non parla da dieci anni, è esattamente fuori da ogni cliché sui disabili. Tagliente e refrattario ai rapporti umani come il Dr House della serie tv, con cui condivide la dipendenza dagli antidolorifici, la sua vita sembra votata all'autodistruzione. "Volevo uscire dallo stereotipo del povero paralitico, che per forza deve essere una brava persona. Per Jarred - racconta l'autore, che ha un dottorato di ricerca in Intelligenza Artificiale - il vero problema non è la sedia a rotelle, ma la codardia. La disabilità non è la sua difficoltà maggiore e io non volevo fare un lavoro a tesi o scrivere una storia edificante, ma parlare di una vita autentica". E non c'è un briciolo di sentimentalismo nel racconto di Jarred che cerca di ricostruire se stesso e il suo mondo, ripensando al suo passato - la morte della madre, l'alcolismo del padre, la fuga da casa, tutto il male fatto e vissuto - e iniziando finalmente a farci i conti. Bloccato su una sedia, Jarred non può più fuggire e deve affrontare tutti i suoi sospesi, a partire dal rapporto con il padre Jack. "Se mi fossi fermato alla parabola del recupero sarebbe stata una storia edificante, ma ho preferito - dice McGinnis - raccontare la sofferenza come elemento comune a tutte le relazioni umane.
    La codardia, poi, è una debolezza fortemente maschile, tanto che sia in inglese sia in francese sono termini esclusivamente al maschile, ma costretto su una sedia a rotelle, Jarred non può più letteralmente scappare via". E questo diventa uno dei classici 'turning point' della vita, quei momenti dove decidi da che parte andare: "puoi scegliere se essere sopraffatto o vivere, io personalmente sono stato fortunato, cerco di vivere la mia condizione al meglio e - spiega - non ne sono troppo condizionato", tanto che usa normalmente i mezzi pubblici e porta le sue bambine al parco, a Marsiglia, dove si è da poco trasferito con la moglie.
    Nel dare una visione alternativa della disabilità a quella corrente, entrano dosi massicce di black humour: "questa ironia fa parte di me, ma con temi così tosti era anche necessario alleggerire, trovare un equilibrio tra momenti intensi e altri più leggeri, come è stato nella mia vita. Dopo l'incidente è stato tutto faticoso, ma poi - dice sereno - sono tornato a una vita normale, quello che è successo non è pietistico né tragico, è solo la vita, con il suo andamento a montagne russe". Per cui preparatevi, lettori: "se vi sto facendo ridere - avvisa l'autore - è meglio che prepariate i fazzoletti".
   

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