CINZIA TANI, L'ULTIMO BOIA -STORIA DI
UN PUBBLICO GIUSTIZIERE PENTITO (VALLECCHI, PP 312, EURO 16,00)
E' il pubblico giustiziere pentito Albert Pierrepoint, che in 25
anni ha impiccato circa 500 persone, il personaggio di cui ci
mostra forza e fragilità Cinzia Tani nel suo nuovo libro
'L'ultimo boia', pubblicata da Vallecchi, con la postfazione di
Sergio D'Elia di Nessuno Tocchi Caino. Una storia che porta a
chiedersi chi è veramente un boia? Quali sono la sua infanzia,
le amicizie, gli amori, le ambizioni, i conflitti, le
convinzioni?
"Mi chiamo Albert Pierrepoint e sono stato un boia. Ho
lasciato il mio lavoro perché non credo più nella pena capitale"
sono le frasi con cui si apre il libro. Albert ha 11 anni quando
scopre per caso quale sia il lavoro segreto del padre e dello
zio e crescendo decide di seguire la tradizione di famiglia.
Diventa il Pubblico Giustiziere più famoso della Gran Bretagna,
chiamato per le esecuzioni anche in altri paesi del mondo. Ma
nel 1956 le sue convinzioni vacillano. Accade quando deve
giustiziare Ruth Ellis che, dopo un rapporto d'amore
travagliatissimo con il corridore automobilistico David Blakely,
lo uccide per gelosia. Per la prima volta Pierrepoint non trova
una folla esultante che lo attende fuori dalla prigione, ma
gente inferocita che vorrebbe linciarlo. Il giustiziere decide
di lasciare il suo lavoro, non crede più nella pena capitale e
comincia a combatterla.
"Io credo che nessuna delle centinaia di esecuzioni da me
effettuate abbia mai agito da deterrente per un crimine. La pena
capitale, a mio parere, non risolve nulla, soddisfa soltanto un
desiderio primitivo di vendetta" dice Pierrepoint. Nel libro la
Tani, giornalista e scrittrice, autrice e conduttrice
radiotelevisiva, nominata nel 2004 dal presidente Ciampi
Cavaliere della Repubblica per meriti culturali, racconta la
vita di Pierrepoint intervallata dai casi di cronaca nera più
importanti dell'epoca in cui fu lui l'ultima persona a guardare
negli occhi i condannati.
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