Il salvataggio anche italiano del
complesso monumentale di File in Egitto, strappato 40 anni fa
dalle acque del lago Nasser creato sul Nilo dalla diga di
Assuan, è illustrato in un libro curato dall'Ambasciata d'Italia
al Cairo e presentato oggi nella capitale egiziana.
Il libro "spiega il lavoro congiunto italo-egiziano
nell'operazione di salvataggio del tempio di File, nella zona di
Assuan, compiuta da due società italiane, Condotte e Mazzi
Estero", ha ricordato l'Ambasciatore d'Italia al Cairo,
Giampaolo Cantini, parlando a un evento in cui sono state
illustrate tre iniziative culturali dell'Ambasciata tra cui
appunto la presentazione egiziana del volume già segnalato il
mese scorso in un convegno organizzato dall'Università statale
di Milano.
"In seguito alla costruzione della prima diga di Assuan
(1898-1902), l'isola di File con i suoi magnifici monumenti fu
parzialmente sommersa dalle acque del Nilo", aveva ricordato una
nota dell'Ateneo. "Con la costruzione della Grande Diga, il cui
progetto fu lanciato negli anni Cinquanta, File e altri
monumenti della Nubia, come quelli di Abu Simbel, sarebbero
andati definitivamente perduti" ma "nell'ambito di una Campagna
dell'Unesco (1960-1980) i monumenti furono salvati grazie a un
intervento di traslazione altamente specialistico, nel quale
l'Italia ebbe un ruolo importante".
In occasione del 40° anniversario dell'inaugurazione della
nuova File (1980-2020), sono stati portati alla luce gli Archivi
della Società Italiana per Condotte d'Acqua SpA riguardanti
quell'impresa, che sono stati donati nello scorso dicembre
all'Università degli Studi di Milano, ricordava ancora il
comunicato.
"Una selezione della ricchissima documentazione" contenuta in
quegli archivi è confluita nel volume "File, la Perla del Nilo
salvata dalle acque. Il contributo italiano": curato
dall'Istituto italiano di cultura del Cairo, e in particolare
dalla manager del suo Centro archeologico, Giuseppina Capriotti
Vitozzi, il libro è edito dall'Istituto Poligrafico e Zecca
dello Stato attraverso il marchio Libreria dello Stato.
Con le sue quasi 300 pagine e oltre 200 immagini, il volume
comprende saggi di personalità italiane ed egiziane,
raccogliendo un'ampia documentazione in larga parte inedita. La
prima parte illustra il ruolo di File nella storia della
cultura, dalla letteratura all'arte, fino alla recente missione
spaziale dell'European Space Agency, la cui sonda è stata in
suo onore chiamata Philae; la seconda presenta la campagna
Unesco, i monumenti di File e i lavori per il salvataggio,
avevasintetizzato l'ateneo.
Al volume hanno contribuito Fayza Haikal, "la regina
dell'egittologia egiziana" e Francis Amin, "icona degli archivi
egiziani", come li definiti oggi Gihane Zaki, parlamentare
egiziana ed ex Direttrice dell'Accademia d'Egitto a Roma dal
2012 al 2019 presentando il libro presso l'Istituto italiano di
cultura del Cairo.
Un volume "bellissimo, ricco e veramente perfetto" da tutti i
punti di vista, ha sottolineato riferendosi a "contenuto
scientifico, immagini inedite, presentazione elegante". "Anche
scelta degli autori specializzati sui temi sia della Nubia, sia
delle organizzazioni internazionali, è ottima", ha notato ancora
la ricercatrice presso il laboratorio di Egittologia del Cnrs
della Sorbona di Parigi e, come ha ricordato Cantini, "illustre
egittologa".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA