Nell'epoca della comunicazione
istantanea, dei messaggini, delle chat, delle video call
potenziate dal Covid e delle continue notifiche sonore, la
decisione di affidare il racconto di una storia alla forma di un
epistolario è quanto meno singolare, se non ardita. A prenderla
sono Leo Annunziata, laureato in filosofia, insegnante prestato
alla politica e all'amministrazione comunale, e Francesco Nardi,
imprenditore nel campo della comunicazione. Una scelta
rivendicata come l'unica utile a tenere insieme gli indefiniti
personaggi che animano il romanzo che firmano insieme: "Sofia.
Lettere semiserie dall'Occidente".
Dei personaggi non sappiamo nemmeno il nome, gli autori li
definiscono "due evasi dal loro tempo". Totalmente distaccata
dal tempo è infatti la serrata corrispondenza con cui si
affrontano, spaziando tra i temi più disparati, personali o
filosofici, altamente culturali o biecamente mangerecci, in un
rapporto di amore e odio, fatto di un linguaggio diretto e dai
toni accesi. Tra i due si instaurano continue competizioni e
provocazioni, a cui il lettore assiste con il sorriso sulle
labbra, godendo dell'escalation di punzecchiature reciproche, ma
consapevole della profonda amicizia che lega i protagonisti e di
cui nessuno dei due riesce a fare a meno. Come della scrittura,
protagonista assoluta del libro, in un continuo esercizio di
stile e di citazioni che rappresenta anch'esso terreno di sfida.
Lettera dopo lettera, saltellando tra Parigi e Monaco, le
circostanze coinvolgono l'amore e il tradimento, ma anche un
bizzarro catalogo di dittatori "imperfetti".
Certamente emerge dalle pagine di Sofia l'esigenza di
dimostrare un dibattito che non attende sentenze assolute, che
non prelude a una sintesi scritta per forza da un vincitore. Gli
autori pescano a piene mani dalla letteratura e dalla storia del
pensiero, senza soffermarsi troppo in formalismi e
rivendicazioni di appartenenza. Tutto è vero in questo libro,
fino a prova contraria.
C'è anche lo spazio per una vittima. Qualcuno che cederà il
posto all'unica protagonista: ovvero a quel che resta
dell'amicizia tra questi due corrispondenti: beffardi, feroci,
forse irrimediabilmente perduti.
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