"Il mondo sarebbe un posto di gran
lunga migliore se i politici leggessero i libri". Ne è convinta
Jojo Moyes, protagonista del 'Tour dell'amicizia', un giro
iniziato da Bookcity Milano che farà tappa a Madrid, Berlino e
Parigi, con cui lei e altri tre romanzieri bestseller britannici
dichiarano il proprio amore per l'Europa e il dissenso verso la
Brexit. "I libri permettono di mettersi nei panni degli
altri, e i leader di oggi non sono empatici: non leggono e ne
sono fieri, non so nemmeno se Trump abbia letto i suoi libri",
ha sorriso Moyes, autrice di romanzi come 'Io prima di te',
tradotti in quaranta Paesi, affiancata da Ken Follett, Lee Child
e Kate Mosse in conferenza stampa e poi sul palco del Teatro
Carcano, dove hanno risposto alle curiosità dei lettori in
platea. "Mia moglie è una politica, è brava, ha grande
empatia", è intervenuto Follett, marito di una esponente
laburista. "Nella mia esperienza i buoni politici leggono
libri", ha confermato Child, il creatore della saga di Jack
Reacher, ricordando che "Obama è un buon lettore come Clinton,
avido di letteratura e appassionato di thriller: c'è una gran
differenza fra loro e Bush o Trump, in gran parte proprio legata
ai libri". E per Kate Mosse, che ha firmato romanzi storici come
'I codici del labirinto', "in un momento difficile, in cui il
popolo è diviso e non si ascolta più, le storie fungono da
ponte, fanno capire che, in mezzo fra chi strilla a destra e a
sinistra, c'è anche altro".
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