La storia di Bianca Cappello,
nobile veneziana nonché seconda moglie del granduca Francesco I
de' Medici, non può dirsi completa. Manca sempre un tassello: il
luogo dove fu seppellita. Per risolvere questo mistero, che da
430 anni appassiona gli amanti delle vicende di Casa Medici, nel
tempo si sono dati da fare eruditi, archivisti, medici,
letterati, storici e ricercatori. Fino a ora evidentemente senza
risultati. Eppure è dal Settecento che la si cerca attraverso
tracce non chiare che altri hanno lasciato. Marco Ferri,
giornalista che 30 anni si occupa di cultura e di ricerca
storica, dedica a questo 'giallo' il libro "Bianca Cappello, il
mistero del luogo di sepoltura della Granduchessa" (Pontecorboli
Editore, 70 pagine, 8 euro). Il libro di Ferri si propone di
"mettere ordine" tra le testimonianze, le tracce, gli indizi
relativi al luogo di sepoltura della Granduchessa, che sin dalla
sua scomparsa si rincorrono, mettendo insieme testi d'epoca e
ricerche scientifiche sulla basilica fiorentina.
Le testimonianze su questo caso sono estremamente
contraddittorie e se messe a confronto possono dare soluzioni
opposte all'iniziale domanda. Bianca Cappello, morta undici ore
dopo il marito il 20 ottobre 1587 nella Villa medicea di Poggio
a Caiano, fu veramente gettata nel carnaio della Basilica di San
Lorenzo a Firenze, come alcuni testi storici ci hanno
tramandato, oppure fu sepolta in uno spazio non noto degli
ambienti sotto la chiesa, comunque lontana dai depositi funebri
della Dinastia Medici?
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