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Estranei, incontro di verità per Andrew Scott e Paul Mescal

Estranei, incontro di verità per Andrew Scott e Paul Mescal

In sala il premiato film di Haigh con Claire Foy e Jamie Bell

ROMA, 03 marzo 2024, 18:37

di Francesca Pierleoni

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-     RIPRODUZIONE RISERVATA
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Un inaspettato incontro, fra ricordi che cominciano ad abitare il presente e la difficoltà di riaprirsi all'altro, tracciano Estranei, il viaggio emotivo tra realtà e dimensione soprannaturale di Andrew Haigh, costruito sul quartetto d'attori Andrew Scott (Fleabag), Paul Mescal, Claire Foy e Jamie Bell, che ha avuto il debutto mondiale al Telluride Film Festival, l'anteprima italiana ad Alice nella città nella Festa del cinema di Roma, ed è in sala oggi tra i 10 più visti con The Walt Disney Company Italia.
    Forte di un percorso internazionale che ha portato al film nei premi della stagione, (anche se un po' a sorpresa è rimasto fuori dalla corsa agli Oscar, ndr) oltre 100 candidature e una ventina di vittorie, soprattutto per i due straordinari protagonisti, Andrew Scott e Paul Mescal, il racconto ha alla base il romanzo di Taichi Yamada, uscito nel 1987, Strangers (pubblicato in italiano con il titolo di Estranei da Editrice Nord nel 2005 e da poco uscito in una nuova edizione): una storia già adattata nel 1988 in una versione horror, The discarnates di Nobuhiko Obayashi.
    Haigh, abituato a esplorare i rapporti umani secondo prospettive lontane dagli stereotipi da Weekend a 45 anni, passando per le serie Looking e la fantascientifica Oa, però si discosta e amplia la trama originale. Nel romanzo era protagonista uno sceneggiatore di mezz'età, che tornando nel quartiere dov'era cresciuto a Tokyo trova una coppia che somiglia incredibilmente i propri genitori, persi quand'era piccolo. Nel film, conosciamo lo sceneggiatore quarantenne Adam (Scott, anche protagonista della nuova serie Ripley di Netlix, in arrivo ad aprile), che una notte nel grande, nuovo e semivuoto palazzo londinese dove si è da poco trasferito, incontra Harry (Mescal, attualmente sul set del sequel de Il gladiatore) un vicino tanto affascinante quanto inquieto, con cui nasce, dopo un iniziale rifiuto, una relazione, anche fisica, sempre più coinvolgente. Una novità nella vita solitaria di Adam, che si unisce a un'altra ben più sorprendente: scoprire, durante una visita alla casa dove è cresciuto, che i suoi genitori (Jamie Bell e Claire Foy), persi a 12 anni, sono tornati ad abitarla, nell'età (da trentenni, quindi ora sono più giovani di lui) che avevano quando sono morti in un incidente d'auto. Un'occasione per Adam di ritrovare un papà e una mamma, di cui ha ricordi frammentati, più affettuosi e accoglienti, e di confrontarsi con loro sulla sua vita dopo l'incidente e sulla sua identità, anche sessuale.
    Haigh sfuma il più possibile i toni tra realtà, possibile sogno, dimensione parallela o proiezione del subconscio, riportando tutto alla quotidianità (scandita nella colonna sonora dalla musica brit anni '80 dell'infanzia del protagonista, dai Frankie Goes to Hollywood a Alison Moyet), compresa la consapevolezza dei genitori di Adam su quanto stia succedendo.
    "Quello tra Adam è Harry è un incontro in cui cercano di far dissolvere le loro solitudini -ha spiegato Mescal - in diverse fasi è come se cercassero di 'curarsi' a vicenda". Scott (anche grande interprete della scena da Amleto a Zio Vanya) è felice che al centro del film ci siano due personaggi maschili che affrontano la propria fragilità:" Per fortuna non sono mai stato legato all'idea che un uomo dovesse nascondere quella parte di se' - sottolinea -. Anzi, mi sento molto più uomo quando sono in grado di aprirmi a tutte le emozioni e ad ogni aspetto di me stesso".
   

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