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Castellitto e Lundini, risate e tenerezza per la nuova coppia al cinema

Castellitto e Lundini, risate e tenerezza per la nuova coppia al cinema

"Il più bel secolo della mia vita", anteprima a Giffoni

NAPOLI, 23 luglio 2023, 19:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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 Metti in un film l'esperienza d'attore di Sergio Castellitto, il surreale talento di Valerio Lundini e la musica d'autore di Brunori Sas. Il risultato è "Il più bel secolo della mia vita", del regista al debutto Alessandro Bardani, presentato oggi al Giffoni Film Festival e nelle sale dal 7 settembre.
    La storia è quella di un incontro tra un ragazzo ferito a morte e un anziano baciato dalla vita: Valerio Lundini (al suo battesimo da protagonista) e Sergio Castellitto (nei panni di un centenario) regalano una commedia originale, tra risate e tenerezza.
    "Ci siamo molto divertiti - ha raccontato Castellitto - Valerio è una sorpresa formidabile. È stato bello tenere insieme la sua personalità non da attore tradizionale, e mischiarla con un attore più 'certificato' come me".
    "Questo film è la prima cosa che faccio non scritta da me - ha aggiunto Lundini - Avevo visto lo spettacolo da cui è tratto il film, conoscevo Alessandro. E poi Sergio non mi è sembrato uno scappato di casa. E' sempre meglio lavorare con qualcuno più bravo di te, mi dispiace che questa volta a lui non sia successo". Bardani ha commentato: "Da un lato un centenario è un personaggio di per sé fiabesco, che però al tempo stesso ha tanta vita addosso. Dall'altro Giovanni è un personaggio reale che grazie a Valerio e al suo stile mischia elementi di realtà e surrealtà. Stanno bene insieme".
    Felice di questa esperienza, Castellitto ha raccontato la sua visione della storia: "Un film riuscito, questa è la mia recensione, perchè riesce ad essere credibile utilizzando la favola, che è uno degli strumenti narrativi tra i più complessi.
    Se qualcuno cerca incongruenze è sbagliato, perché l'intento era proprio quello di unire il reale e il surreale. E' una commedia umana divertente con tante risate assicurate, eppure parla di morte, dell'attesa della morte. La canzone di Brunori diventa un piccolo inno morale del tema del film. Riascoltandola alla fine, ci si rende conto che il testo è una spiegazione emotiva di quello che è successo durante il suo svolgimento".
   

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