Amicizia, musica, nostalgia, ma soprattutto, come dice lo stesso Pupi Avati oggi a Roma, "il mio film più sincero e personale in cui racconto anche il fallimento dei nostri sogni". Così il regista ottantaquattrenne nel presentare La Quattordicesima Domenica del Tempo Ordinario, film che esce in sala giovedì 4 maggio con Vision Distribution in circa trecento copie. Ci troviamo a Bologna negli anni Settanta, qui Marzio (Lodo Guenzi e, da adulto, Gabriele Lavia), Samuele (Nick Russo/Massimo Lopez) e Sandra (Camilla Ciraolo/Edwige Fenech) sono giovanissimi e pieni di sogni. I due ragazzi, amici per la pelle, fondano il gruppo musicale I Leggenda sognando il successo, mentre la bellissima Sandra aspira a diventare indossatrice. Qualche anno dopo, nella quattordicesima domenica del tempo ordinario, Marzio sposa Sandra mentre Samuele suona l'organo. E sempre quella 'quattordicesima domenica' è anche il titolo di una loro canzone, la sola da loro incisa. Poi arrivano gli anni novanta in cui tutto sembra possibile, ma con dentro ovviamente qualche burrasca che tutto spazza via. Ritroviamo questi tre personaggi trentacinque anni dopo, ma che ne è delle loro vite e soprattutto dei loro sogni? "Il 24 giugno del 1964 mi sono sposato proprio nella 14/a domenica del tempo ordinario - dice Avati - . È stato il giorno più felice della mia vita, dopo quattro anni di rincorsa ero riuscito a sposare Sandra, la ragazza più bella di Bologna che mi garantiva di essere felice per sempre. Ma poi a ottant'anni ci si guarda le spalle. Insomma - continua il regista bolognese - in questo film ci sono molte cose che hanno a che fare con la mia autobiografia".
Per Edwige Fenech, regina della commedia sexy degli anni Settanta, si è trattato invece di un miracolo il suo ritorno al cinema: "È stato un vero e proprio miracolo che dopo sette anni che avevo deciso di chiudere con il cinema, mi sia arrivata questa telefonata di Avati che mi ha spiegato il personaggio e mi ha fatto subito sentire Sandra, un ruolo che aspettavo da sempre e perfetto in questa fase della mia vita". Anche Gabriele Lavia ha ricevuto una telefonata: "Mi trovavo a Milano quando mi ha chiamato Avati, l'ho raggiunto insieme a mia moglie e abbiamo parlato del più e del meno poi di questo film che abbiamo realizzato e con quell'atmosfera che si ritrova solo tra militari in battaglia". Differenza tra cinema e teatro visto che quest'ultimo sembra essere più in salute del primo? "Il cinema aldilà del valore dei film resta una techne che ha il destino di essere superata, prima o poi, da un'altra. Gli Egizi furono battuti da un popolo che aveva inventato l'arco. Oggi un film lo fai anche con un telefonino, mentre il teatro è diverso: resta un patto vivo e ineludibile". Nel cast del film prodotto da Duea Film, Minerva Pictures con Vision Distribution in collaborazione con Sky , anche un inedito Cesare Bocci nel ruolo del padre di Marzio. Le musiche originali , molto belle, sono di Sergio Cammariere e Lucio Gregoretti.
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