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Miracle, dalla Corea una storia di matematica e magia

Miracle, dalla Corea una storia di matematica e magia

In sala l'opera prima di Jang-Hoon Lee in sala dal 23

ROMA, 18 marzo 2023, 19:06

Francesco Gallo

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Rapporto padre e figlio, sensi di colpa, matematica e un pizzico di magia e tutto questo nello spirito multi-genere tipico del cinema sud-coreano. È il caso di MIRACLE, film diretto da Jang-Hoon Lee e ambientato negli anni '80 con la storia di Joon-kyung (Park Jung-min), studente liceale e genio della matematica che abita insieme al padre, conducente di treno, in un remoto villaggio di montagna. Un paesino dove purtroppo non c'è una stazione ferroviaria, nonostante i treni passino ogni giorno di lì. Una cosa non da poco perché gli abitanti del paese per spostarsi da un luogo all'altro devono spesso camminare lungo i binari mettendosi così a rischio di essere investiti. Ora il giovane Joon-kyung non è un tipo che si arrende e così, quasi ogni giorno, scrive lettere al Presidente per chiedere di inserire una fermata ferroviaria nel proprio villaggio. E questo fino a quando, aiutato da sua sorella, dall'amica Ra Hee (Lim Yoon-a) e dai suoi compaesani, inizia a costruire una stazione abusiva lungo le rotaie. Nel frattempo partecipa a un concorso a Seul per un prestigioso posto di matematico alla Nasa, ma il ragazzo deve prima fare i conti con la sua singolare e complicata famiglia. Premiato dal pubblico al Far East Film Festival, MIRACLE: LETTERS TO THE PRESIDENT, questo il titolo esteso, uscirà in sala il 23 marzo con Academy Two. "Girare questo film è stato un sogno, non volevo che le riprese finissero mai perché ero sempre felice sul set - ha detto al Far East Film Festival il regista -. All'università - ha continuato - , ho studiato informatica, ma sapevo che non faceva per me, e così nel frattempo, mi sono appassionato al cinema. Dopo la laurea poi, ho iniziato a lavorare in un'azienda, prima di partire per l'America per studiare regia. Mi ci sono insomma voluti tanti anni per fare questo film". E ancora Jang-Hoon Lee: "La storia è basata su un romanzo giapponese di Ichikawa Takuji, che era già stato adattato a film nel 2004. Per il mio debutto, volevo raccontare questa storia perché mi ha sempre commosso e mi ha dato anche la forza di superare un momento particolarmente difficile della mia vita. Tra le cose che mi ha insegnato questo romanzo, soprattutto il fatto che in certe situazioni non devi sentirti dispiaciuto per i tuoi cari che stanno soffrendo, ma semplicemente devi stare con loro. Un messaggio essenziale per me quando mi sono trovato nella stessa situazione difficile. Va detto che anche il film del 2004 mi ha aiutato, soprattutto da un punto di vista tecnico. Le due versioni sono molto simili, ma molti episodi sono fatti nel mio stile".

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