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Prey, Una guerriera Comanche contro Predator

Prey, Una guerriera Comanche contro Predator

Dal 5 agosto su Disney+ film prequel per saga sci-fi

ROMA, 20 luglio 2022, 19:27

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

Prey, Una guerriera Comanche contro Predator - RIPRODUZIONE RISERVATA

Prey, Una guerriera Comanche contro Predator - RIPRODUZIONE RISERVATA
Prey, Una guerriera Comanche contro Predator - RIPRODUZIONE RISERVATA


 Trentacinque anni fa iniziava una delle saghe horror/ fantascientifiche più cruente, caotiche e amate dai fans, Predator, con un primo capitolo del 1987, diretto da John McTiernan, nel quale un gruppo di mercenari guidati Alan 'Dutch' Schaefer (Arnold Schwarzenegger) si ritrovava in una giungla del Sudamerica contro un implacabile alieno arrivato per divertirsi a 'cacciare' gli esseri umani. Un successo globale che ha dato origine e tre sequel (nel 1990, 2010 e 2018) con diversi protagonisti e due film crossover Alien vs. Predator (2004 e 2007). Ora a ripescare il franchise ci ha pensato Dan Trachtenberg (10 Cloverfield Lane , The boys, ora al lavoro sulla serie tratta da Waterworld) , immaginando un prequel, Prey che riporta la lotta con il predatore alieno nella nazione Comanche, nell'America, del 1700. Il film, prodotto dalla 20th Century Fox, debutterà come Hulu Original negli Stati Uniti, come Star+ Original in America Latina e come Disney+ Original sotto il brand Star in tutti gli altri territori, Italia compresa, con un anteprima il 26 luglio al Giffoni Film Festival. Uno dei punti centrali del film è stata la collaborazione della nazione Comanche (oggi di circa 10 mila membri, che vivono soprattutto in Oklahoma) sia per l'uso della lingua nativa, sia per il casting, sia per l'attenzione filologica alle ricostruzioni d'epoca rispetto alle vita in tribù oltre 300 anni fa. Un percorso guidato dalla produttrice Jhane Myers, anche lei di origini Comanche. "Per me realizzare un film che parlasse delle tradizioni del mio popolo con questo rispetto ed attenzione è stato un sogno diventato realtà" spiega nella conferenza stampa internazionale in streaming. Nella storia, entriamo in un popolo fiero che vive con ciò che gli offre la natura. L'avversaria principale del 'predator' (che effetti cgi a parte è interpretato sotto la tuta in spandex dallo statuario ex giocatore di basket Dane DiLiegro) si rivela Naru (Amber Midthunder), giovane guerriera e cacciatrice con straordinarie capacità, sempre affiancata nelle sue avventure dal suo fedele cane, ma poco apprezzata nella sua tribù e sempre paragonata al fratello Taabe (Dakota Beavers) destinato a diventare capo. In una foresta popolata di predatori (avventurieri francesi compresi) Naru è la prima a rendersi conto dell'arrivo di una nuova spietata feroce creatura che non ha nulla di animale o di umano. "La principale ispirazione per me, oltre all'amore che avevo per questa saga e il fascino che ho sempre provato per i film di fantascienza legati ad epoche diverse, è stata fare un film che fosse primariamente guidato dall'azione, che non si limitasse solo a intrattenere ma coinvolgesse emotivamente. Penso a titoli come Gravity o 1917, storie di sopravvivenza - spiega il regista -. Volevo che ci entrassero i meccanismi dei film sullo sport dove ci si ritrova a tifare per lo sfavorito ma mi piaceva anche l'idea di un western senza cowboy". Amber Midthunder (già fra i protagonisti di serie come il reboot di Roswell), interprete emergente nata in Nuovo Messico ma con origini anche nativo americane legate ai Sahiya Nakoda, si è preparata insieme al resto del cast, al combattimento, all'uso delle armi e delle tecniche di sopravvivenza in un boot camp: "E' stata un'esperienza che ci ha molto unito, come anche trascorrere vari mesi per le riprese in Canada, stando quasi sempre insieme, visto che c'era il Covid. Volevamo dare tutto di noi a questo film" sottolinea. Prey per lei è molto importante anche in termini di visibilità: "Tutti vogliono sentirsi 'visti'. Il nostro film è molto divertente e selvaggio, esplora diverse esperienze umane ma ha anche il merito di raccontare e portare a nuove generazioni la cultura Comanche, la sua potenza, la sua importanza".  

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