Il Festival di Cannes condanna fermamente gli arresti e l'ondata di repressione ovviamente in corso in Iran contro i suoi artisti e chiede l'immediato rilascio di Mohammad Rasoulof, Mostafa Aleahmad e Jafar Panahi.
Il Festival, in una nota, riafferma il suo sostegno a tutti coloro che, in tutto il mondo, sono sottoposti a violenza e repressione. Cannes rimane e rimarrà sempre un paradiso per artisti provenienti da tutto il mondo e sarà incessantemente al loro servizio per trasmettere le loro voci forti e chiare, in difesa della libertà di creazione e della libertà di parola.
Il Festival ricorda cosa sta accadendo. Venerdì 8 luglio, i registi iraniani Mohammad Rasoulof e Mostafa Aleahmad sono stati arrestati e imprigionati in un luogo sconosciuto per aver protestato contro la violenza contro i civili in Iran. Mohammad Rasoulof era già stato privato della sua libertà di movimento e di lavoro dal 2017, in seguito alla proiezione del suo film A Man of Integrity, che ha vinto il Premio Un Certain Regard alla 70a edizione del Festival di Cannes. I suoi film Manuscripts Don't Burn, che ha vinto il Premio Fipresci nel 2013 e Goodbye, che ha vinto il premio per la miglior regia a Un Certain Regard nel 2011, era stato proiettato anche a Cannes. Successivamente aveva vinto l'Orso d'Oro al Festival di Berlino nel 2020 con There is No Evil. Oggi, lunedì 11 luglio, anche il regista iraniano Jafar Panahi è stato arrestato a Teheran. Il regista iraniano ha presentato numerose opere a Cannes, tra cui Three Faces, che è stato selezionato in Concorso nel 2018 e ha ricevuto il Premio per la migliore sceneggiatura, oltre a Crimson Gold, che ha vinto il Premio della Giuria a Un Certain Regard nel 2003. Jafar Panahi ha anche vinto l'Orso d'Oro alla Berlinale nel 2015 per il suo film Taxi.
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