Il prossimo film di Giorgio Diritti, vincitore del David di Donatello 2021 per il Miglior Film e la Miglior Regia con Volevo nascondermi, sarà tratto per la prima volta da un romanzo, Il seminatore di Mario Cavatore. Il regista ne ha parlato all'incontro speciale del David di Donatello al Salone Internazionale del Libro di Torino in una conversazione con Piera Detassis, presidente dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, davanti al pubblico numerosissimo della Sala Blu del Lingotto. Il film sarà girato tra il Piemonte e la Svizzera.
«Il film racconta di una singolare forma di discriminazione razziale nei confronti di alcune etnie nomadi, in particolare gli Jenisch, chiamati "gli zingari bianchi" perché erano biondi con gli occhi azzurri», ha anticipato Diritti. «Era un popolo del centro-Europa, senza fissa dimora: gli Jenisch facevano principalmente i cestai, i ramai e gli artisti di strada. In Svizzera però, a un certo punto, si è stabilito che essere girovaghi non permetteva ai bambini di avere una sana educazione, dava una dimensione della vita sbagliata e non allineata. Così, i figli degli Jenisch per anni sono stati portati via alle famiglie e affidati ai collegi o ad altre coppie. I bambini coinvolti in questa drammatica procedura sono stati 30mila. Solo negli anni Ottanta la Svizzera ha poi riconosciuto i traumi subiti in particolare da 8500 bimbi: in alcuni casi questi piccoli venivano affidati a persone che non erano all'altezza di educarli, oppure scappavano dai collegi e venivano mandati in ospedale psichiatrico. Questa procedura si basava sull'idea dell'eugenetica, la stessa che ha portato anche al nazismo nella sua espressione più tragica e conosciuta.
Questo è lo spunto iniziale del film, una storia molto inquietante».
L'incontro speciale di Giorgio Diritti con Piera Detassis ha inaugurato in presenza la partnership dell'Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello con il Salone del Libro di Torino, diretto da Nicola Lagioia.
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