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"Wolf" il tormento di sentirsi lupo

Cinema

"Wolf" il tormento di sentirsi lupo

L'italiana Nathalie Biancheri debutta a Toronto

NEW YORK, 19 settembre 2021, 20:45

di Alessandra Baldini

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Un ragazzo che sente di essere lupo. Una misteriosa clinica per la cura di altri teen-ager che si identificano in un cane o un pappagallo, uno scoiattolo o un orso. Lo "Zoo", come la chiamano, ha un crudele "Zookeeper" a cui genitori disperati affidano i figli per farli tornare "normali" attraverso una "cura" che non risparmia torture fisiche e pressioni psicologiche. E' questo il mondo di "Wolf", secondo film della regista italiana ma trapiantata a Londra Nathalie Biancheri, che ha debuttato questo fine settimana al Festival Internazionale del Cinema di Toronto registrando il tutto esaurito. Biancheri ha scritto anche la sceneggiatura, nata da un'idea originale che le e' venuta - ha spiegato all'ANSA - dopo aver letto un articolo sulla "disforia di specie" e su una donna che pensava di essere un gatto. "Inizialmente avevo pensato a un documentario", racconta Nathalie: "Ma ho presto capito che non mi interessava esplorare questa sindrome nel mondo reale, preferivo usarla per riflettere sui temi dell'identita' usando i ragazzi che si sentono animali come punto di partenza". Wolf, girato interamente in Irlanda e che uscira' negli Usa il 3 dicembre, descrive dunque un mondo immaginario in cui la rara malattia, non ancora inserita nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disordini Mentali, e' piu' diffusa di quanto non sia veramente. Il film, spiega Biancheri, e' una "allegoria sulla lotta universale per essere se stessi", e sugli sforzi che la societa' mette in atto per rimettere in riga le diversita'. E' anche una storia di una improbabile amicizia che sfocia nell'infatuazione tra i due protagonisti, il ragazzo-lupo Jacob, e Wildcat, una ragazza cresciuta nello "Zoo" e che pensa, ma forse e' solo una performance, di essere un gatto selvatico. Ma potra' lui rinunciare al suo vero essere per amore e potrà mai negare l'essere che cova dentro di se'? Eccezionale il cast: accanto a Lily-Rose Depp (la figlia di Johnny Depp e della cantante Vanessa Paridis) nella parte di Wildcat, e Paddy Considine, di "Peaky Blinders" e il futuro Re Viserys nel prequel di "Trono di Spade" in quella dell'inflessibile "Zookeeper", la scena appartiene a George McKay di "1917" che esprime i sempre piu' drammatici tormenti di Jacob per liberarsi da un corpo che non sente suo. Considerato un "method actor" alla maniera di Marlon Brando e uno dei tre finalisti per la successione a Daniel Craig nel ruolo di James Bond, McKay e' entrato nella parte mentre la produzione era bloccata durante il lockdown, studiando in casa (e nel parco vicino casa) ogni possibile mossa a quattro zampe per entrare da umano nel corpo di un lupo. (

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