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Dujardin e la parodia di James Bond/VIDEO esclusivo

Dujardin e la parodia di James Bond/VIDEO esclusivo

Ultimo capitolo 'Agente Speciale 117', in Italia con I Wonder

CANNES, 17 luglio 2021, 15:18

di Giorgio Gosetti

ANSACheck

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La regia della nuova avventura comico-spionistica di Jean Dujardin (OSS 117: ALERTE ROUGE EN AFRIQUE NOIRE), presentata già a Cannes, è affidata, dopo due episodi firmati da Michel Hazanavicius, ad un autore da festival come Nicolas Bedos, qui molto applaudito due anni fa per "Belle epoque".
    Bedos ha avuto l'assennatezza di non scostarsi troppo dal modello originale, facendo di Jean Dujardin un Belmondo degli anni 2000, autoironico quanto basta e capace di mettere a frutto la sua popolarità internazionale, tanto che il titolo per la distribuzione americana sarà "From Africa With Love" (in Italia 'Agente speciale 117 al servizio della Repubblica - Allarme rosso in Africa nera'). Un omaggio esplicito alla saga di James Bond prima maniera.
    Dujardin contro Connery? In qualche modo sì, tanto che la collocazione temporale della missione impossibile di OSS 117, alias Hubert Bonisseur de la Bath, si colloca in Kenya nel 1981, quando il continente è in preda a nuovi fermenti nazionalistici e i "bianchi" vengono visti come il fumo negli occhi, mentre loro si credono ancora eredi del colonialismo di una volta. Per aggiornare il copione, Bedos affianca al suo eroe spaccone una matricola appena promossa con la sigla di OSS 1001 (l'attore si chiama Pierre Niney ed è un biondino senza troppe pretese chiamato a riparare i danni della vecchia leggenda che si crede il miglior agente segreto del mondo).
    Il resto del copione si srotola senza particolari sorprese.
    OSS 117 sbarca in Africa come un conquistador pieno di pregiudizi e sicumera da vero francese; combina guai a ripetizione, è sempre politicamente scorretto, se la cava quasi senza accorgersene, mena le mani quando c'è da farlo e alla fine scoprirà che il suo mondo è finito per sempre. Ma qualcuno avrà il coraggio di dirglielo? Per apprezzare fino in fondo la bonaria satira di Bedos bisogna padroneggiare al meglio la lingua, tanto sono frequenti i giochi di parole e i riferimenti alla Francia degli anni '80.
Questa è l'undicesima apparizione sullo schermo di Hubert Bonissseur de la Bath, inventato alla fine degli anni '40 dallo scrittore Jean Bruce con uno spettacolare anticipo rispetto alla moda di 007 e del suo autore, Ian Fleming, arrivata negli anni '60. In quel periodo fiorivano le coproduzioni tra Italia e Francia, sicché un regista esperto come André Hunebelle (quello di "Angelica") girò ben quattro avventure di OSS 117, una anche a Roma, mentre in edicola apparivano regolarmente con la collana di Mondadori "Segretissimo" le storie di Jean Bruce (e poi di sua moglie Josette). Alla fine, per tutti gli anni'60, i film della spia francese (sempre interpretata da forzuti americani come Frederick Stafford) risultarono ben otto, ma poi la saga venne bruscamente interrotta dopo il modesto "OSS 117 va in vacanza" diretto da Pierre Kalfon e una versione televisiva presto dimenticata. Il genio di Michel Hazanavicius fu di riprendere il modello originale nel 2006 facendone una parodia un po' nostalgica e un po' ironica con un'ambientazione d'epoca, l'Egitto ai tempi del presidente Nasser e del detronizzato Re Farouk. Presentato in Italia al Noir in festival e campione d'incassi in Francia, "OSS 117 il Cairo, nido di spie" spolverò il blasone ingrigito del personaggio e convinse produttori e protagonista a un sequel. Ma i due film non sono mai arrivati in Italia fino ad ora.  

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