Nella fabbrica dei sogni, Los Angeles/Hollywood, il battito intermittente dell’illusione è parte della realtà, il mistero l’ombra di ogni cosa.
Premiato per la regia a Cannes, eletto come film paradigma del 21mo secolo, Mulholland Drive di David Lynch ritorna sulla Croisette dove fu presentato in anteprima 20 anni fa, in versione restaurata.
Lanciò Naomi Watts e il suo tormentato inconscio che precipita nel sogno di un sogno, tra mafiosi sovrappeso, isterie del set, palchi spettrali e scene saffiche di erotismo e sensualità memorabili quanto gli enigmi del film che da vent’anni continuiamo ad affrontare: chi ha raccontato questa storia e perché? Come un nastro di Moebius, il film ritorna alla fine su stesso. E noi, con lui. (Mario Sesti)
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