Set chiuso e riprese ultimate per "Santa Lucia" primo lungometraggio del 29enne sceneggiatore e regista napoletano Marco Chiappetta prodotto da Teatri Uniti e RiverStudio. Protagonisti sono due grandi interpreti della scena cinematografica e teatrale, Renato Carpentieri e Andrea Renzi, nei ruoli di due fratelli, Roberto e Lorenzo. Avvincente e misteriosa, la loro parabola umana si svela nella crescente intensità dei particolari, nei frammenti che uniscono i salti temporali costruiti nel vuoto, silenzioso e assordante, della città.
"Napoli - sottolinea il regista - è la protagonista di questa storia. Quasi onirica, spettrale e crepuscolare, una città apparentemente deserta. Non vediamo i passanti, né auto e motorini, né le donne urlanti affacciate ai bassi e ai balconi, né i bambini per strada, nessun personaggio al di fuori dei protagonisti, ma ne avvertiamo la vitalità nei rumori e nelle voci dei suoi abitanti". Realizzato con MIBACT e Film Commission Regione Campania, il film racconta del ritorno a Napoli, dopo 40 anni vissuti a Buenos Aires, di Roberto, scrittore ormai cieco, del suo incontro con il fratello maggiore Lorenzo e di un passato inquietante che riaffiora dai ricordi d'infanzia. Oltre a Renzi e Carpentieri, il cast accoglie interpreti di più generazioni, da Bianca Maria D'Amato a Antonia Marrone, Edoardo Sorgente, Alfredo Ciruzzi e i bambini Giuseppe Festinese, Manuel Carolla, Suami Puglia. "A 30 anni da "Morte di un matematico napoletano" di Mario Martone e a 20 da "L'uomo in più" - aggiunge il produttore Angelo Curti - affascinati dalla sorprendente sceneggiatura d'esordio di un giovane napoletano, siamo riusciti con Teatri Uniti a riunire buona parte del team creativo che accompagnò l'opera prima di Paolo Sorrentino".
Oltre al coprotagonista Andrea Renzi, Giogiò Franchini per il montaggio, Lino Fiorito per le scene, Daghi Rondanini per il suono, Costanza Boccardi per il casting, ai quali si aggiungono due fra i migliori talenti del panorama creativo del cinema in Campania, la costumista Giovanna Napolitano e il direttore della fotografia Antonio Grambone.
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