Disagio in Francia dopo le accuse
di stupro mosse da Valentine Monnier contro il regista
ottantaseienne Roman Polanski, a due giorni dall'uscita del film
'J'accuse' a Parigi e nei cinema d'Oltralpe. L'attore
protagonista del film premiato al Festival di Venezia, Jean
Dujardin, ha annullato l'intervista prevista ieri sera al
telegiornale delle 20 su TF1. Mentre radio France Inter ha fatto
sapere che Emmanuelle Seigner, la moglie del regista anch'essa
nel cast del film sull'affaire Dreyfus, ha annullato la sua
presenza alla trasmissione 'Boomerang' prevista oggi.
Cancellati, tra l'altro, i programmi 'Pop pop pop' e 'C à vous'
registrati rispettivamente per radio France Inter e la tv France
5. In entrambi, un altro attore di 'J'accuse', Louis Garrel, era
stato invitato a promuovere la pellicola ma visti i recenti
sviluppi si è preferito soprassedere. Il caso Polanski sembra
imbarazzare il cinema francese, rimasto in questi ultimi giorni
piuttosto silenzioso. Un atteggiamento in contrasto con i
numerosi messaggi di sostegno rivolti invece, la settimana
scorsa, all'attrice Adèle Haenel che ha accusato di violenze
sessuali un altro regista, Christophe Ruggia, ai tempi in cui
era minorenne. Dopo le accuse di Haenel, Ruggia è stato
rapidamente escluso dalla Societé des Réalisateurs (ARP).Sul
caso di Polanski, l'ARP ha fatto sapere che se dovessero
esprimersi "lo farebbero in accordo con i cineasti" membri
dell'organizzazione. Anche se "per il momento" non sono previsti
consigli di amministrazione. Accusato dalla francese Valentine
Monnier di averla violentata 44 anni fa, il regista ha respinto
ogni accusa, "con la massima fermezza". Ma ora la promozione del
suo film diventa piu' difficile.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA