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Venezia: chiude Capotondi, ultimi rumors sugli italiani

Venezia: chiude Capotondi, ultimi rumors sugli italiani

25 programma ufficiale, si parla di Martone, Diritti e Marcello

ROMA, 22 luglio 2019, 19:46

Redazione ANSA

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Mostra Ve/ The Burnt Orange Heresy di G. Capotondi film chiusura Venezia 76 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mostra Ve/ The Burnt Orange Heresy di G. Capotondi film chiusura Venezia 76 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mostra Ve/ The Burnt Orange Heresy di G. Capotondi film chiusura Venezia 76 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Con la chiusura, fuori concorso, del film 'americano' di Giuseppe Capotondi The Burnt Orange Heresy con Mick Jagger attore, si arricchisce ulteriormente la pattuglia italiana a Venezia (28 agosto-7 settembre) se le voci della vigilia dell'annuncio della 76/ma Mostra, giovedì 25 a Roma, troveranno conferma ufficiale. In concorso (e sarebbe la sesta volta) dovrebbe esserci il nuovo film di Mario Martone che dopo averlo portato con successo in teatro affronta per il cinema, in una chiave contemporanea coraggiosa e in uno stile cui siamo abituati per serie tv come Gomorra, il dramma del grande Eduardo, Il Sindaco del Rione Sanità, interpretato da Francesco Di Leva, Roberto De Francesco, Adriano Pantaleo, Massimiliano Gallo. Probabile anche il nuovo atteso film di Giorgio Diritti Volevo Nascondermi dedicato alla vita tormentata del pittore Antonio Ligabue per il quale si è trasformato sullo schermo Elio Germano. Ipotesi forte per il concorso riguarda anche il secondo film di finzione del pluripremiato documentarista Pietro Marcello, Martin Eden che anche Cannes avrebbe voluto. E' la libera trasposizione del romanzo di Jack London su un giovane marinaio americano che lotta per diventare uno scrittore e lo traspone in un ambiente napoletano del XIX secolo: il protagonista è il grande attore Luca Marinelli. Ci sarà spazio per altri titoli italiani nel concorso? Si parla anche di Effetto Domino, opera seconda del padovano Alessandro Rossetto (Piccola Patria), mentre fuori dalla gara sono date per altamente probabili le anteprime mondiali di due eventi televisivi: la serie di Paolo Sorrentino The New Pope con John Malkovich accanto allo young Pope Jude Law e quella di Stefano Sollima Zero Zero Zero dal best seller di Roberto Saviano sul traffico di cocaina. A proposito di papi, a Venezia si rischia l'affollamento se giovedì a Roma il direttore Alberto Barbera confermerà uno dei titoli su cui maggiormente si vocifera: The Pope di Fernando Meirelles con Jonathan Pryce nel ruolo di Bergoglio e Anthony Hopkins in quello di Ratzinger. Tra i titoli internazionali resta alta l'attesa (e anche l'incertezza però) per il nuovo film (Netflix) di Martin Scorsese The Irishman con Robert De Niro, Al Pacino, Joe Pesci, dopo una lunga gestazione e altrettanti costi. Variety nella line up veneziana include l'odissea nello spazio di Brad Pitt Ad Astra di James Gray, il dramma familiare di Noah Baumbach con Scarlett Johansson, Adam Driver e Laura Dern, il Joker con Joaquin Phoenix, The Aeronauts di Tom Harper (Amazon) che riunirà dopo i fasti della Teoria del Tutto Eddie Redmayne e Felicity Jones e Against All Enemies con Kristen Stewart nei panni dell'attrice Jean Seberg controllata dall'FBI per il suo sostegno al movimento Black Panther. E a Venezia potrebbe riuscire anche il colpo del nuovo film di Roman Polanski An Officer and a Spy con il premio Oscar Jean Dujardin impegnato sul dossier Dreyfus, un noto caso di antisemitismo in Francia.
    L'arrivo di Polanski - scrive Variety - rischia di provocare scalpore in seguito alla sua espulsione dall'Academy of Motion Picture Arts and Sciences. Così come non passerebbe inosservata la première di Woody Allen, con A Rainy Day in New York, pronto e bloccato per le note vicende.
    A pochi giorni dalla conferenza ufficiale della 76/ma mostra organizzata dalla Biennale di Venezia presieduta da Paolo Baratta restano gli annunci ufficiali: i Leoni d'oro alla carriera a Pedro Almodovar e Julie Andrews, la presidentessa della giuria la regista argentina Lucrecia Martel, il film d'apertura La Vérité, il primo di Hirokazu Kore-eda girato fuori dal Giappone (con Catherine Deneuve, Juliette Binoche e Ethan Hawke). E ora anche la chiusura con Giuseppe Capotondi The Burnt Orange Heresy, tratto dal romanzo di Charles Willeford, un noir ambientato sul lago di Como in cui si scontrano il mondo dell'arte e quello della malavita: il carismatico critico d'arte James Figueras (Claes Bang) seduce l'affascinante turista Berenice Hollis (Elizabeth Debicki), i due nuovi innamorati raggiungono la lussuosa proprietà del potente collezionista d'arte Cassidy (Mick Jagger), questi rivela di essere il mecenate dello schivo Jerome Debney (Donald Sutherland), ma niente è come sembra.
   

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