Alessandro Siani accoglie con disinvoltura i molti applausi stamani al cinema Massimo di Lecce a fine proiezione stampa del suo 'Il principe abusivo' e, solo poi, si lascia andare a qualche considerazione sul futuro, sul suo lavoro di comico e sulla napoletanità vero motore della sua arte. L'occasione è l'incontro con il pubblico, moderato dal critico Valerio Caprara, alla 20/ma edizione del Festival europeo di Lecce dove ha ricevuto l'Ulivo d'Argento per il suo contributo alla Nuova Commedia Italiana.
Dice Siani de 'Il giorno più bello del mondo' suo prossimo atteso film che avrà nel cast , rivela, Stefania Spampinato (Grey's Anatomy): "Sarà pieno di effetti speciali e questo anche per proporre una comicità, nuova, più moderna. Bisogna sempre andare avanti. Il film che uscirà a novembre-dicembre, comunque non a Natale - dice ancora l'attore regista - è una storia universale che parla di un ragazzo che ama il teatro e che nel momento in cui sembra debba rinunciare definitivamente al suo sogno, come accade in un film di Capra, si apre per lui un'inaspettata luce. Ancora una fiaba - conclude - solo perché non amo i tempi che viviamo".
Il successo? "L'ho visto chiaramente negli occhi di mio padre, operaio all'Alfa Romeo, dopo 'Benvenuti al Sud'", racconta.
Della sua Napoli dice l'attore: "Questa città nel 1700 ha visto nascere la prima cattedra di astrologia e anche il primo corso di economia, ovvero si è specializzata nei sogni e nei soldi. Il napoletano è così uno che sta coi piedi per terra e la testa tra le nuvole. Un popolo, quello napoletano, che alla fine ha prodotto personaggi straordinari come Eduardo de Filippo, Pino Daniele e Massimo Troisi che era un po' il poeta dei sentimenti. Troisi, secondo me - ci tiene a dire - , era un po' il 'genio' e Napoli la sua lampada". La Napoli poi mostrata dalla serie 'Gomorra' o da film come 'La paranza dei bambini' spiega: "ha evidentemente il suo pubblico, anche se questa città ha tante altre anime da mostrare".
Dal comico napoletano, campione di incassi al box office, arriva una difesa del cinepanettone: "É un genere che va rispettato. Anche io ne ho fatto uno (Natale a New York di Neri Parenti del 2006) con Bisio e De Luigi quando ci fu la crisi tra Boldi e De Sica. Il pubblico - sottolinea- ama questo tipo di film e va rispettato. C'è comunque tanto lavoro dietro questo genere. E poi vogliamo parlare di Christian De Sica che è un attore davvero straordinario".
Aspetta con interesse il prossimo film di Quentin Tarantino (C'era una volta a Hollywood) e Joker. Per Checco Zalone ha solo complimenti:" È un artista capace di portare tante persone al cinema. E solo per questo gli farei un monumento. Non solo, si dovrebbe fare un premio dedicato a lui". Dall'attore-regista un po' di paura sugli effetti della tecnologia che toglie anima e sentimenti ad ogni cosa: "Tocca così fare tutto noi comici in un mondo che vede 180.000 ragazzi italiani cercare fortuna all'estero e dove ci si interroga poco su chi invece resta".
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