Gli spazi storici dell'Aranciaia
di Colorno (Parma) ospitano dal 20 aprile al 30 giugno la mostra
personale di Enrico Robusti 'Bombe e bomboloni, tuffi, tanfi e
finti fanti'. Dopo i positivi riscontri ottenuti al Labirinto
della Masone di Franco Maria Ricci, che apprezzava personalmente
le opere di Robusti, e la recente personale nella Chiesa dei
Santi Cosma e Damiano a Napoli, a Colorno vengono presentati
quaranta dipinti su tela, alcuni dei quali di grande formato,
che ripercorrono gli ultimi vent'anni di attività dell'artista,
capace di utilizzare "la prospettiva come racconto".
Il titolo dell'esposizione corrisponde ad un testo complesso,
articolato alla Wertmüller, riccamente retorico in senso
letterario, "che rende però tangibile - spiega il critico Marzio
Dall'Acqua - il momento presente tra guerre, violenza e
stordimento giocondo. Una dura accusa alla società contemporanea
che si traduce in una pittura di grande sapienza e invenzione,
tra letteratura, oralità, scrittura e citazioni tratte dalla
storia dell'arte. Le sue opere a colpo d'occhio respingono più
che attrarre, ma poi incuriosiscono per come sono costruite ed
emerge la contraddizione che è nell'animo dell'artista e che si
riflette nella sua opera. Ci attrae perché nello stesso quadro
usa molteplici e contrastanti prospettive, periclitanti,
instabili, che dissolvono lo spazio in un non luogo, annullano
ogni rosa dei venti che possa indicare la rotta per porre spesso
un centro che assorbe, attrae o, al contrario, allontana".
La mostra, ad ingresso gratuito, è stata ideata e curata da
Proloco Colorno, Fondazione Uccia Fieni Onlus e Chaos Art
Gallery, con il patrocinio e il contributo dell'Amministrazione
comunale.
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