"Ho incontrato diverse difficoltà
nell'essere una ragazza in una scena prettamente maschile. Ne ho
sentite di tutti i colori, sicuramente mi hanno un po' ferita ma
non mi hanno fermata, anzi volevo dimostrare che una bambina
poteva fare tanto". Alessandra Chillemi, campionessa italiana di
breaking, si racconta così, protagonista della seconda puntata
di Zeta, la nuova serie originale Red Bull da 5 campioni dello
sport fa spiegare l'essere atleti a 20 anni.
Tutto è iniziato "all'età di sei anni. Ho incontrato dei miei
vicini di casa mentre si allenavano. Lì è stato un colpo di
fulmine per me. Ho iniziato a spiarli. Ero molto timida, quindi
mi nascondevo. Ho iniziato a fare delle mosse soltanto
copiandoli. Due anni dopo sono entrata nella loro crew" le
parole dell'atleta messinese.
Alessandra si commuove parlando del nonno, prima preoccupato
per una passione che vedeva poco concreta, poi diventato il suo
più grande tifoso: Con lui "avevo un rapporto molto bello. Ogni
volta che ero triste andavo da lui e uscivo felice. A livello
mentale mi dava energia e una forte voglia di vivere. Ha avuto
la forza, nell'ultimo momento della sua vita per dirmi vai,
continua e quindi io là non potevo fermarmi".
Da ogni sua parola traspare l'amore per la breaking, una
passione che le ha cambiato la vita: "Breaking è un mezzo di
comunicazione e condivisione. Quello che porto in ogni gara in
ogni momento della mia vita è la voglia di vivere, il mio
sorriso. In gara sorrido sempre, mi diverto sempre".
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