Alle Gallerie d'Italia sede di
Napoli, museo di Intesa Sanpaolo, sarà da domani visibile al
pubblico la scultura marmorea risalente al 95 d.C 'Ritratto
colossale di Tito' di proprietà del Museo Archeologico Nazionale
di Napoli. La testa è allestita nel monumentale atrio del museo
che ciclicamente ospita un'opera di particolare pregio
proveniente sia dalle collezioni d'arte di Intesa Sanpaolo, sia
da importanti musei italiani ed esteri nell'ambito di un
rapporto di scambio e collaborazione.
La testa colossale di Tito fu rinvenuta a Roma nel 1872,
durante i lavori per la fondazione del Ministero delle Finanze
nell'angolo tra via XX Settembre e via Pastrengo. Tito fu
imperatore dal 24 giugno 79 d.C. al 13 settembre 81 d.C.
succedendo al padre Vespasiano.
Nonostante la volontà di realizzare un'effigie ideale, pratica
consueta per gli imperatori divinizzati, il ritratto conserva
una forte caratterizzazione fisionomica, con uno studiato
contrasto tra la vivacità dei riccioli assai mossi e le
superfici lisce e patinate del volto, il cui aspetto rotondo è
accentuato dal marcato doppio mento e dall'ampia fronte.
Questa peculiarità fa propendere per una datazione successiva
al regno di Tito, ai tempi del fratello Domiziano, e fa
ipotizzare che la statua appartenesse al Templum gentis Flaviae,
tempio e mausoleo sul Quirinale in cui furono sepolti i membri
della famiglia imperiale, spostandone l'esecuzione intorno al 95
d.C.
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