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Arte: statua divinità Sekhmet dal Museo Egizio a Bologna

Arte

Arte: statua divinità Sekhmet dal Museo Egizio a Bologna

In prestito dal 7/7 e per due anni e mezzo al Museo Archeologico

BOLOGNA, 06 luglio 2021, 19:25

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Dal 7 luglio e per due anni e mezzo, fino al 31 dicembre 2023, un'ospite di rilievo troverà dimora al Museo Archeologico di Bologna grazie al progetto espositivo 'Sekhmet, la Potente. Una leonessa in città', a cura di Daniela Picchi. L'iniziativa è resa possibile dalla collaborazione con cui il Museo Egizio di Torino ha concesso in prestito uno dei suoi capolavori più rappresentativi: una statua colossale (alta 2,13 metri) di Sekhmet, materializzazione terrestre della temibile divinità egizia con testa di leonessa e corpo di donna, di cui il museo torinese conserva una delle più grandi collezioni al di fuori dell'Egitto, composta da 21 esemplari.
    Divinità dalla natura ambivalente, al contempo di potenza devastatrice e dispensatrice di prosperità, Sekhmet, ovvero "la Potente", venne raffigurata in varie centinaia di statue per volere di Amenhotep III, uno dei faraoni più noti della XVIII dinastia (1388-1351 a.C.), allo scopo di adornare il recinto del suo "Tempio dei Milioni di Anni" a Tebe Ovest. Alcuni studiosi ipotizzano che il gigantesco gruppo scultoreo fosse composto da due gruppi di 365 statue, una in posizione stante e una assisa per ogni giorno dell'anno, così da creare una vera e propria "litania di pietra", con la quale il faraone voleva pacificare Sekhmet tramite un rituale quotidiano. La regolarità dei riti in suo onore servivano infatti a placarne l'ira distruttrice che la caratterizzava quale signora del caos, della guerra e delle epidemie, trasformandola in una divinità benevola e protettrice degli uomini.
    Nella collezione egizia del Museo Civico Archeologico di Bologna è presente il busto di una di queste sculture che - grazie al confronto con la Sekhmet seduta in trono - potrà riacquistare, almeno idealmente, la propria integrità creando un'occasione di confronto e ricerca scientifica. La statua sarà esposta nell'atrio monumentale di Palazzo Galvani.
   

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