Inaugurato, nella basilica di
Santa Croce a Firenze, il restauro del cenotafio di Dante, opera
del 1830 dello scultore Stefano Ricci e simbolo di
riconciliazione di Firenze con il poeta mandato in esilio. Oggi
in occasione del Dantedì, a fianco della presentazione del
restauro del monumento sepolcrale vuoto, l'attrice Monica
Guerritore ha dato voce a Dante e alla Commedia recitando alcune
terzine del XXIV Canto del Purgatorio, una delle quali è
parzialmente incisa sul monumento.
Il cenotafio di Dante, primo riconoscimento ufficiale della
città di Firenze al poeta morto in esilio e sepolto a Ravenna,
viene promosso dal granduca Ferdinando III e realizzato grazie a
una sottoscrizione pubblica firmata da alcuni degli
intellettuali più in vista della vita civile e culturale
fiorentina, tra cui Gino Capponi e Vittorio Fossombroni, nel
1818. Il monumento vede Dante, vestito all'antica e con una
corona di alloro, seduto in posizione sopraelevata al centro
della composizione, in atteggiamento pensoso e con il braccio
poggiato su un libro. Il sarcofago è affiancato da due figure
femminili: a sinistra l'Italia in piedi e a destra la Poesia
piangente, adagiata sulla tomba che tiene in mano una corona
d'alloro e un volume con incisi i versi della Divina Commedia
"Io mi son un che quando amore m(i) spira, noto". L'intervento
di conservazione e restauro è stato condotto utilizzando
metodologie tradizionali e il ricorso alla tecnologia laser che
ha consentito di intervenire nelle parti che presentavano
maggiori problematiche. Subito dopo l'alluvione il cenotafio era
stato oggetto di un'operazione generale di ripulitura e
l'intervento odierno ha consentito la rimozione anche di alcuni
residui di limo oltre che di alcune incisioni da parte di
vandali.
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