Chi è Cufter? Se lo stanno chiedendo in molti sui social, dove da qualche tempo sono comparsi account che, almeno nel nome, si pongono la stessa domanda: @whoiscufter. Una prima risposta è già nella bio: "Sono un fotografo verascopista triestino. Racconto la mia vita e l'Italia d'inizio Novecento attraverso le mie foto inedite".
Quasi ogni giorno Cufter - o meglio, il suo alter ego dei giorni nostri - pubblica su Facebook, Instagram e Twitter fotografie dell'Italia dei primi anni del secolo scorso: città, monumenti, musei, eventi storici in immagini scattate dal misterioso fotografo triestino, dall'alluvione di Roma nel 1915 al varo della corazzata Viribus Unitis nel 1911 a Trieste, da uno scorcio di Aci Trezza al trasferimento della statua di Vittorio Emanuele II al Vittoriano.
Nei testi che le accompagnano Cufter fornisce indizi sulla sua vita ("Sono nato a Trieste nella seconda metà dell'800"), a volte mette alla prova i propri follower sfidandoli a riconoscere luoghi o monumenti immortalati 100 anni fa con la sua Verascope Richard che descrive come un' "ottima macchina robusta con un magazzino che permette di cambiare automaticamente le lastre".
Ma da dove vengono queste foto inedite di un'Italia che non c'è più? E' ancora Cufter a raccontarcelo: "Il mio archivio che credevo sarebbe andato perduto dopo la mia morte ha resistito agli anni, è stato ritrovato e finalmente riesco a mostrarvelo". Resta da svelare anche chi si celi dietro a questo originale e affascinante progetto che - si spera - prima o poi toglierà il velo sull'identità e la storia di Cufter, e perché no, anche sulla propria.
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