Cercare la verità nella natura,
trovarla nelle foglie degli alberi, nel rivolo d'acqua che cade
nella vasca di una fontana, nelle ombre dei tronchi che fanno da
quinta al bagliore della luce e dei colori del cielo e dei
prati. Mirava a questo Giacomo Balla fissando sulla tela e sulla
carta gli scorci di Villa Borghese che gli si offrivano dal
balcone della casa in cui era andato a vivere nel 1904 con la
moglie Elisa o che sceglieva nelle sue passeggiate. Il grande
artista torinese era arrivato nella capitale del 1895 e, dopo
aver abitato in via Piemonte, aveva ottenuto l' alloggio a
ridosso del grande polmone verde grazie al sindaco Ernesto
Nathan. Al rapporto tra il grande maestro e il parco romano è
dedicata la mostra allestita fino al 17 febbraio 2019 al museo
Carlo Bilotti, nel cuore della Villa, per la cura di Elena
Gigli, storica dell' arte da tempo impegnata nella catalogazione
dell' opera di Balla.
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