Ritrovarsi insieme alle principali cerimonie di premiazione della stagione ha portato Emma Stone (Povere creature!) e Lily Gladstone (Killers of the Flower Moon) a diventare grandi amiche con tanto, di regali reciproci e costante scambio di messaggi. Sembra principalmente tra loro, che hanno conquistato gran parte dei premi di stagione, la corsa per l'Oscar alla migliore attrice protagonista. Una competizione (nella quale ha fatto rumore la mancata candidatura di Margot Robbie per Barbie) dove risultano avere decisamente meno chance le altre tre nominate: Sandra Huller per Anatomia di una caduta; Annette Bening con Nyad - Oltre l'oceano e Carey Mulligan in Maestro.
A portare quest'anno l'attrice, già vincitrice di un Oscar per La La Land in corsa in due categorie (miglior attrice protagonista e per il miglior film, essendo fra i produttori) Povere Creature! di Yorgos Lanthimos. Il film, Leone d'oro a Venezia, è una dark comedy visionaria, nella quale l'attrice è Bella Baxter, la creatura alla quale lo scienziato Godwin (Willem Dafoe) ha ridato vita, che compie un sorprendente viaggio di formazione e di liberazione. "All'inizio pensavo che fosse un ruolo incredibilmente difficile" ha spiegato Stone a The Wrap. Poi ha capito che "si trattava "di eliminare quanta più vergogna e autogiudizio possibile per vedere tutto attraverso i suoi occhi".
E' un percorso di prime volte quello di Lily Gladstone con Killers of the flower moon di Martin Scorsese: classe 1986, di origini Piegan Blackfeet e Nez Perce da parte di padre, ed europee da parte di madre, Gladstone, è la prima attrice nativa americana ad aver vinto un Golden Globe e la prima in gara fra le protagoniste agli Academy Award. Traguardi arrivati con un'intensa e introspettiva prova d'attrice. Nel dramma noir tratto da una sconvolgente storia vera, gli omicidi seriali di cui sono stati vittime negli anni '20 almeno 60 membri della nazione Osage, Gladstone è Mollie Kyle, giovane Osage alla quale viene sterminata la famiglia, sposata dall'avido Ernest (Leonardo DiCaprio), uno degli autori degli omicidi. Interpretando Mollie in lingua Osage -ha spiegato Gladstone a Deadline - ho trovato la sua voce, ho trovato il suo movimento.
Spesso mi sentivo più a mio agio nell'interpretare Mollie in Osage che in inglese". Debutta in gara la grande interprete tedesca, Sandra Huller, classe 1978, entrata nella shortist con il film Palma d'oro Anatomia di una caduta di Justine Triet. Nel legal thriller di Triet, Huller (che per il ruolo ha anche vinto, fra gli altri l'Efa e il Cesar) dà volto alla complessità di Sandra, scrittrice famosa che viene sospettata per la morte del marito.
E' una straordinaria storia vera, diventata un film per Netflix, Nyad - Oltre l'Oceano diretto dai documentaristi premi Oscar Chai Vasarhelyi e Jimmy Chin, a riproiettare in gara per la statuetta Annette Bening, nella parte di Diana Nyad, l'ex nuotatrice maratoneta, che a 64 anni ha percorso a nuoto nel 2013 i 170 chilometri di mare aperto tra Cuba e la Florida. Una quinta candidatura per Bening, ancora senza vittorie. "E' una donna di grande personalità di cui ho potuto raccontare anche le fragilità" ha spiegato l'attrice. Arriva invece alla sua terza nomination (era già stata in corsa con An education e Una donna promettente) Carey Mulligan, la versatile interprete britannica che in Maestro, il film dei desideri su Leonard Bernstein realizzato da Bradley Cooper (candidato da produttore per il miglior film e fra gli attori protagonisti) come regista e protagonista, regala umanità e carattere nei panni di Felicia Montealegre, attrice e moglie del grande direttore d'orchestra, madre dei suoi figli e donna libera, che ha dovuto confrontarsi con la personalità e le scelte del marito. "C'era un elemento imponderabile in quello che sarebbe potuto essere il suo percorso se non avesse incontrato Lenny - ha spiegato Mulligan a Variety - È venuta a New York con la passione e la voglia di recitare, e ha seguito quella strada con grande successo. Poi ha incontrato Bernstein e sono diventati l'una il mondo dell'altro".
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