Da Ostia, dove morì, il 2 novembre
1975, a Matera, la ''Gerusalemme'' del Sud, dove Pier Paolo
Pasolini nel 1964 girò nei rioni Sassi gran parte del film ''Il
Vangelo Secondo Matteo''. E' il fil rouge della mostra ''Hostia,
Pier Paolo Pasolini'' dell'artista Nicola Verlato dedicata allo
scrittore, artista, poeta e regista di cui ricorre il centenario
della nascita (Bologna, 5 marzo 1922).
La mostra (visitabile fino al 6 novembre) prende spunto dal
tragico evento della morte di Pasolini e si articola tra le
grandi sale espositive del piano terra di Palazzo Lanfranchi,
proseguendo nel Chiostro e poi nella Chiesa del Carmine: si
origina da un grande dipinto che, come un'antica pala d'altare,
rappresenta il corpo di Pasolini mentre attraversa a ritroso la
propria vita.
Altre opere pittoriche di grandi dimensioni approfondiscono
ulteriori aspetti connessi alla rappresentazione del dipinto
principale. Un fregio lungo oltre undici metri, una scultura a
dimensioni reali che ritrae in modo estremamente realistico
Pasolini e alcuni calchi di volti completano l'esposizione che
si avvale anche di proiezioni video e da un sottofondo di
musiche sinfoniche. Nelle sale anche uno spazio di fotografie di
Rosario Genovese sul set de ''Il vangelo Secondo Matteo'', a
pochi metri da quella permanente del fotografo Mario Carbone sul
mondo contadino e dal telero ''Italia 61'' di Carlo Levi
ispirato al ''Cristo si è fermato a Eboli''. La mostra, curata
da Lorenzo Canova e Vittorio Sgarbi, è stata prodotta e
organizzata dall'Associazione MetaMorfosi in collaborazione con
il Museo nazionale di Matera e il patrocinio della Regione
Basilicata, del Comitato Nazionale per le celebrazioni del
centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini e della
Quadriennale di Roma.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA