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Anna e Sofiia, russa e ucraina: 'Cantiamo la pace'

Anna e Sofiia, russa e ucraina: 'Cantiamo la pace'

Giovane di Leopoli, 'Putin sbaglia. Noi abbiamo nostra storia'

ROMA, 09 marzo 2022, 13:44

di Luciano Fioramonti

ANSACheck

Le soprano Sofiia Chaika, ucraina, e Anna Koshkina, russa, insieme nel 'Concerto per la pace ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le soprano Sofiia Chaika, ucraina, e Anna Koshkina, russa, insieme nel  'Concerto per la pace ' - RIPRODUZIONE RISERVATA
Le soprano Sofiia Chaika, ucraina, e Anna Koshkina, russa, insieme nel 'Concerto per la pace ' - RIPRODUZIONE RISERVATA

 ''Non ho problemi a cantare con una russa finché non dice che quello che sta facendo Putin va bene''. Nella parole di Sofiia, giovane soprano ucraina del Conservatorio Santa Cecilia che oggi a Roma avrà accanto la collega russa Anna nel concerto per la Pace in programma al Pantheon, c' è tutta la sofferenza di questo momento terribile.
    La ragazza del paese aggressore non ha esitazioni. ''Cantare con la mia amica Sofiia è veramente molto importante per me. Questo concerto vuol dire che nonostante tutto si può trovare pace attraverso la musica''. La storia di questi giorni terribili divide le due giovani studentesse di canto del Conservatorio romano ma ad unirle è la musica che alle 19, davanti al tempio patrimonio dell' Umanità, lancerà il suo messaggio contro la guerra tra i due paesi. L' evento, voluto dal sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni, vedrà impegnati una trentina di giovani musicisti di tante nazionalità diretti dal maestro Michelangelo Galeati.

VIDEO

 


    Che cosa rappresenta questo concerto? ''Canterò l' inno ucraino - dice Sofiia all' ANSA -. Voglio cantarlo per dimostrare che noi non vogliamo essere una parte di un altro paese. Noi abbiamo la nostra storia. L' Ucraina non è stata creata da Lenin come ha detto Putin recentemente in una intervista. Non è così. Ho studiato e so bene che la nostre radici sono antiche. Da secoli abbiamo la nostra cultura, i nostri poeti. Voglio rappresentare tutto questo con il mio inno.
    Se ci saranno altri ucraini ad assistere al concerto vorrei che cantassero con me''. Tra i tre brani che eseguirà c' è anche lo Stabat Mater di Pergolesi. 'Rappresenta una preghiera per le vittime non solo ucraine ma tutte le vittime perché sappiamo che sono stati uccisi tanti ragazzi russi mandati in questo inferno. La tv russa non lo dice, non mi piace ma ogni tanto la seguo. La nostra tv parla di quattromila vittime tra morti e feriti''.
    Che cosa significa cantare per la pace con una giovane di un paese nemico? ''Tanti russi che non c' entrano nulla - risponde la giovane di Leopoli -. Ero curiosa e alla mia amica russa ho chiesto se avesse notato qualcosa di diverso rispetto a prima, come ti guardano cosa ti dicono, se era cambiato qualcosa nei suoi confronti per il fatto di essere russa, il paese aggressore. Mi ha detto che non è cambiato nulla, solo tante domande su che cosa pensa della guerra. Cantare con una giovane di un paese in guerra per me non è strano. Ho tante amiche russe anche qui a Roma, le ho conosciute e le apprezzo molto. Non ho problemi a cantare con una russa finché non dice che quello che sta facendo Putin va bene''. Che notizie ti arrivano dai parenti in patria? ''Parlo con mia madre, stanno chiusi in casa, non escono, hanno messo i sacchi di sabbia per proteggere le finestre. Nei supermercati non è rimasto quasi nulla. La mia famiglia non può partire perché la loro vita era costruire la casa, pietra su pietra. Tante famiglie si trovano nella stessa situazione. Al momento non partono ma credo che saranno costretti a farlo''. Come stai vivendo questi giorni? ''Quando ho saputo della guerra il 24 febbraio non ero particolarmente preoccupata. Ormai da due mesi si parlava di guerra. Poi quando sono cominciate ad arrivare le notizie mi sono sentita malissimo. Il legame con la mia terra, solo così posso spiegare quello che provo''.
    Per Anna, che arriva da Mosca, questo concerto ha una importanza particolare. ''E' un grande onore per me. Dall' inizio della guerra ho cercato di trovare un modo per esprimermi. Sono felice che il Conservatorio mi abbia dato questa possibilità perché cantare con la mia amica Sofia è veramente molto importante per me''. Che notizie hai dai tuoi familiari? ''Sono fortunata, i miei parenti stanno bene ma le notizie, purtroppo, non sono buone, Non sappiamo che cosa succederà in futuro anche per noi russi. L' unica cosa che ci rimane è sperare''. Che cosa possono fare i giovani in questo momento? ''Noi giovani dobbiamo essere positivi e provare a fare del nostro meglio per il futuro. Come giovane musicista lo farò anch'io, fare bella musica che aiuti a sostenere lo spirito. Mi fa male il cuore dover vivere questo momento difficile.
    Purtroppo non possiamo sapere che cosa succederà ma spero che torneremo in pace presto''.
   

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