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Cultura e diversità, con Sky Arte Palermo in festa

Cultura e diversità, con Sky Arte Palermo in festa

Al via il Festival con tanti eventi e Brunori rilegge Dalla

PALERMO, 13 ottobre 2018, 11:18

dell'inviata Silvia Lambertucci

ANSACheck

Festival Sky Arte, la Cappella Palatina a Palazzo Normanni a Palermo - RIPRODUZIONE RISERVATA

Festival Sky Arte, la Cappella Palatina a Palazzo Normanni a Palermo - RIPRODUZIONE RISERVATA
Festival Sky Arte, la Cappella Palatina a Palazzo Normanni a Palermo - RIPRODUZIONE RISERVATA

PALERMO - Donne, uomini, bambini. Un immenso tappeto di facce, di umanità diversa. Che a dispetto delle diversità, o forse sarebbe meglio dire grazie alle differenze di genere, provenienza, censo e cultura, convive in allegria ai piedi di Palazzo dei Normanni a Palermo, monumento medievale al potere politico con la sua strepitosa Cappella Palatina, gli ori, i mosaici, il soffitto ligneo senza eguali nel mondo.
    Animata ieri da una maratona di concerti, seguitissimi a dispetto del tempo non proprio clemente, la grande installazione del francese JR, tra le punte di rilievo di Manifesta 12, la biennale nomade europea di arte e cultura contemporanea, rimanda con grande efficacia allo spirito del Festival di Sky Arte, al via da questa sera nel capoluogo siciliano per una due giorni di concerti, spettacoli teatrali, reading, incontri, feste di piazza che animeranno gli storici vicoli del quartiere della Kalsa. "Con il suo modo di far dialogare la cultura Palermo è come se fosse contemporanea da sempre", dice il direttore di Sky Arte Roberto Pisoni, "quello che accade qui è unico". Accanto a lui il sindaco Leoluca Orlando sorride, rivendica la rinascita della città, ricorda l'obiettivo della sua giunta di "far passare la città da capitale della mafia a capitale della cultura". "Questo festival offre una cornice alla bellezza che è punto di incontro e di sintesi tra etica ed estetica", aggiunge. Un incontro nel "nome dell'allegri", gli fa eco Pisoni.
    Tant'è, nella due giorni palermitana di Sky, che poi si farà in tre per approdare in tv su Sky Arte con un documentario sul festival e due trasmissioni dedicate ai concerti di apertura e chiusura, ce n'è per tutti, dall'evento di apertura questa sera con Brunori sas che rivisita il Dalla di Com'è profondo il mare, in un concerto unico che causa pioggia è stato dirottato al Teatro Massimo (si sarebbe dovuto esibire nello splendore a cielo aperto della Chiesa di Santa Maria dello Spasimo, tuoni fulmini e saette hanno costretto l'organizzazione ad un rapido cambio di programma), ai volti amati di Sky che incontrano il pubblico per raccontare i loro programmi, da Lucarelli che racconta il suo Inseparabili, a Manuel Agnelli che tra una puntata di X Factor e l'altra e prima di sbarcare alla Festa del Cinema di Roma, presenta in anteprima il docu sui 30 anni degli Afterhours; da Iaia Forte, che legge Caffè amaro di Simonetta Agnello Hornby, a Pif che incontra Geppi Cucciari. E poi Isabella Ragonese che rende omaggio al folk di Rosa Balistreri, Oliviero Toscani che si racconta, i 500 anni dalla morte del grande Leonardo celebrati con un incontro che studia il rapporto tra arte e tecnologia. E poi ancora, il dibattito sul futuro di Palermo con il tema del rapporto tra cultura e impresa tanto caro anche al sindaco Orlando, un incontro tra storiche, curatrici e professioniste del mondo dell'arte contemporanea, tutte in qualche modo legate a Palermo e a Manifesta 12, che discutono di donne e arte. Una festa di cultura che come per la biennale nomade accolta a grandi numeri dalla città di Falcone e Borsellino, riporta continuamente l'accento sul tema della rigenerazione culturale.
    "L'idea di Sky Arte è mettere in circuito le differenze, farle dialogare", sottolinea ancora Pisoni. La "nostra storia è la nostra ricchezza", ripete Leoluca Orlando. La molteplicità di linguaggi, di storie e di sogni è ricchezza, sembra dirci, anche un po' violentata dalla pioggia l'installazione di Jr.
    All'interno di Palazzo dei Normanni, nel lontano 1132 favolosa reggia di Ruggero II primo re normanno, una epigrafe rende onore in tre lingue all'orologio che allora era un prodigio della tecnica, una scritta che si ripete in latino, bizantino e arabo, lingue diverse culture diverse, persino un computo del tempo diverso, con il 1132 del mondo latino ormai cristiano, che diventa 6650 per i greci e 536 per gli arabi.
    Mondi lontani, lontanissimi, che allora convivevano insieme come un dato di fatto. Impossibile in questa città che grida apertura non pensare alle polemiche di questi mesi sui migranti e i porti da chiudere. Ma oggi qui è festa. E gli attriti che pure sempre ci sono, ricorda Brunori Sas, si fanno melodia. Domani la chiusura sarà per il concerto dei Deproducers.
   

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