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Inchiesta dossier, l'ombra dello scontro tra Procure

Inchiesta dossier, l'ombra dello scontro tra Procure

Pg, sorveglianza ma non censura. Costa(Az), Nordio mandi gli ispettori

PERUGIA, 12 marzo 2024, 18:33

Redazione ANSA

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Il procuratore generale di Ancona Sergio Sottani - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ha annunciato di avere attivato le proprie "funzioni di sorveglianza" in relazione ad alcuni magistrati della procura della Repubblica di Perugia ma ha precisato che "non è una censura a Cantone". Il Procuratore generale di Perugia Sergio Sottani precisa ancora: "Acquisirò informazioni e, se opportuno, sottoporrò la vicenda al Csm". Al momento però non ci sarebbero attività svolte o almeno così sembra da quel poco che trapela dallo strettissimo riserbo mantenuto dall'Ufficio guidato da Sottani. Il rischio infatti è che si possa creare una tensione con quello diretto da Raffaele Cantone alle prese con la delicata e complessa indagine sui presunti accessi abusivi alle banche dati dell'antimafia.
    Il procuratore generale è stato oggi impegnato nella normale attività d'udienza. Avvicinato dall'ANSA non ha voluto fare commenti.  Intanto però il deputato di Azione Enrico Costa ha detto di ritenere "che l'invio di ispettori da parte del ministro della Giustizia in una Procura dove si è verificata (a detta degli stessi pm) un'enorme fuga di dati sensibili, sia un atto inevitabile e urgente". "Se Nordio non li ha inviati ci sarà un motivo. Sarebbe interessante conoscerlo" ha aggiunto.


    L'attività di sorveglianza è stata avviata da Sottani dopo gli articoli della Verità "in cui si riporta il contenuto di interlocuzioni, all'interno della procura della Repubblica di Perugia, tra un funzionario di cancelleria, sottoposto a procedimento penale per accesso abusivo a sistema informatico (il quale ha patteggiato la condanna - ndr), ed alcuni magistrati dello stesso ufficio".
   

Sottani ha quindi parlato di "doverosa iniziativa" che "si colloca in un momento in cui la procura della Repubblica di Perugia è impegnata in una indagine, che è balzata prepotentemente ed in modo deflagrante all'attenzione della pubblica opinione". Ha a tal proposito ricordato le audizioni degli Organismi parlamentari dei vertici della procura di Perugia e di quella nazionale antimafia. "Anche sul punto - ha ribadito Sottani - l'attività di vigilanza sui rapporti con gli organi di informazione dei procuratori del distretto impone di verificare il corretto bilanciamento tra il doveroso diritto dell'opinione pubblica ad essere informata e il rispetto della presunzione di innocenza".


    Intanto oggi proprio a Perugia è stato condannato in appello, dopo l'assoluzione in primo grado, un pubblico ufficiale in servizio all'epoca dei fatti alla sezione di polizia giudiziaria della procura della Repubblica di Terni: è stato riconosciuto responsabile dell'accesso abusivo nel sistema informatico che serve a gestire i dati relativi a procedimenti penali iscritti nel registro delle notizie di reato e coperti dal segreto istruttorio. Dati poi usati per fare un post pubblicato su Facebook. 
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

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