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Vittorio Emanuele di Savoia, quando scrisse la lettera aperta agli italiani nel 2021 - Dagli archivi dell'ANSA

Vittorio Emanuele di Savoia, quando scrisse la lettera aperta agli italiani nel 2021 - Dagli archivi dell'ANSA

L'iniziativa per il 160° anniversario dell'Unità d'Italia

03 febbraio 2024, 13:33

Redazione ANSA

ANSACheck

Vittorio Emanuele di Savoia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Vittorio Emanuele di Savoia -     RIPRODUZIONE RISERVATA
Vittorio Emanuele di Savoia - RIPRODUZIONE RISERVATA

Documento: 20210317 19584

ZCZC6493/SXA

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Unita' d'Italia: Vittorio Emanuele di Savoia, nemico è covid

"Italia in medici e infermieri e operatori che lo combattono"

"La lotta contro un'oppressione straniera vive ancora oggi nella dittatura di un nuovo nemico, subdolo e invisibile: il Covid-19. In ogni corsia di ospedale dove un Italiano muore in solitudine o giace malato, si rinnova il sacrificio di quell'Italia". Con queste parole Vittorio Emanuele di Savoia si rivolge agli italiani in una sorta di lettera aperta in occasione del 160° anniversario dell'Unita' d'Italia."Ma l'Italia - scrive l'erede di casa Savoia, 84 anni - vive anche nei tanti medici, infermieri, operatori sanitari, volontari, Forze Armate, Forze dell'Ordine, insegnanti, sacerdoti e in tutti i nostri concittadini che, in prima linea, sono impegnati nella titanica lotta di liberazione dalla pandemia. Ad essi, va la nostra immensa gratitudine. Ognuno di noi, in questa ora grave, nel ridotto della sua casa, onora l'Italia, consumando sulla propria pelle piccoli e grandi sacrifici. È questo il Risorgimento che siamo chiamati a vivere oggi. La campagna vaccinale e il rispetto delle regole sono l'impasto di un nuovo "pane del combattente" cui siamo chiamati a cibarci. Non e' tempo di recriminazioni, ma e' tempo di unita' : "l'Italia innanzitutto" come suggerirebbe il mio Genitore, il Re Umberto II, cui domani ricorrera' il 38° anniversario della scomparsa.Che l'antico Tricolore con il cuore al centro possa oggi sventolare non soltanto nelle piazze delle nostre citta' , ma nel cuore di tutti gli Italiani di buona volonta' e sia per noi segno del sacrificio, simbolo di speranza, immagine di rinascita". Vittorio Emanuele scrive all'inizio della sua lunga missiva: "Care Italiane, cari Italiani, ricorre oggi l'anniversario piu' glorioso della nostra Storia nazionale. Il 17 Marzo 1861 il nuovo Parlamento riunito in Torino, promulgava una storica legge che sanciva la nascita del Regno d'Italia. Il mio grande Avo, il Re Vittorio Emanuele II, assumeva per se' e per i propri successori il titolo di Re d'Italia. Dopo secoli di dominio straniero, l'Italia diveniva finalmente una e indivisibile. Con mano ferma e decisa il re - ricorda ancora - coadiuvato dalla sapiente opera di Camillo Benso Conte di Cavour, aveva saputo trarre a se' , attorno al Tricolore innalzato da Carlo Alberto nel 1848, uomini e donne che, da un capo all'altro della penisola, coltivavano il sogno dell'Unita' . Superando aspre contrapposizioni, l'ostilita' di fazioni in eterna lotta tra loro, anche le correnti piu' intransigenti, per il bene del Paese, finirono per onorare il motto "Italia e Vittorio Emanuele" con lealta' e spirito di sacrificio.Il sogno di Casa Savoia, fortificato dalla scrupolosa osservanza del Re Vittorio Emanuele II alla carta costituzionale, garanzia di liberta' , abbracciava l'intera Patria, unendo gia' virtualmente Torino con la futura capitale Roma, fino a Trento e Trieste che, nel 1918, conosceranno l'attesa redenzione. "Questo sogno, purificato dal sacrificio di tutti coloro che, servendo l'Italia a costo della propria vita, hanno scritto pagine di valore in questi centosessant'anni che ci separano da quei grandi avvenimenti, rappresenta un'eredita' che siamo chiamati a custodire con orgoglio e consapevolezza. Per questo motivo, non saremo all'altezza di tale eredita' se non sapremo fare tesoro del retaggio risorgimentale per misurarci con le difficolta' del tempo presente". TH 17-MAR-21 17:43 NNNN

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