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Medici ospedalieri: 'I sanitari no-vax non in reparti a rischio'

Medici ospedalieri: 'I sanitari no-vax non in reparti a rischio'

Per l'Anaao il decreto non risolve il problema della carenza di personale

ROMA, 01 novembre 2022, 13:29

Redazione ANSA

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Operatori ospedalieri in un reparto di emergenza covid - RIPRODUZIONE RISERVATA

Operatori ospedalieri in un reparto di emergenza covid - RIPRODUZIONE RISERVATA
Operatori ospedalieri in un reparto di emergenza covid - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Non assegnare i medici e sanitari non vaccinati contro il Covid-19, e reintegrati negli ospedali, ai reparti con pazienti fragili maggiormente a rischio". La richiesta è del segretario nazionale dell'Anaao Assomed, il sindacato dei medici ospedalieri maggiormente rappresentativo, Pierino Di Silverio.

Il decreto approvato ieri dal Consiglio dei ministri che abolisce l'obbligo vaccinale per le professioni sanitarie a partire da oggi, primo novembre, "è stato fatto senza il coinvolgimento delle parti sociali - afferma all'ANSA Di Silverio - e non risolve assolutamente il problema della carenza di medici negli ospedali".

"Questo provvedimento - afferma Di Silverio - ci lascia perplessi soprattutto per il 'deficit comunicativo' da parte del governo: fino a ieri i no vax, come da tutti convenuto, non dovevano assolutamente essere presenti in ospedale, mentre da oggi in poi tutto torna alla precedente normalità. Ma così si lascia spazio a contenziosi e ancora una volta si crea una confusione comunicativa che fa male soprattutto ai cittadini ed a tutto il sistema sanitario".

Quindi, rileva l'Anaao, "il minimo è che questi medici e sanitari non vaccinati reintegrati non vengano assegnati a reparti ad alto rischio. Anche perchè se l'obiettivo è colmare le carenze di personale, non è così che si può risolvere questo problema: l'azione è sbagliata, dato anche il numero ridotto di questi medici, e ci vogliono piuttosto degli interventi strutturali finora mancati. Francamente vorremmo capire quali sono i veri motivi alla base di tale decisione".

"Attendiamo di essere ricevuti al più presto dal ministro - sottolinea il leader sindacale di categoria - perché senza un confronto con le parti sociali è difficile avviare un percorso di ricostruzione post-pandemia del Servizio sanitario nazionale. Quanto alla riduzione dell'isolamento per i positivi asintomatici, è un tema su cui ragionare in base alla letteratura scientifica".

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