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Svolta nelle indagini sulla morte di Mara Cagol, interrogati alcuni ex brigatisti

Svolta nelle indagini sulla morte di Mara Cagol, interrogati alcuni ex brigatisti

Dopo 47 anni potrebbe avere un nome il terrorista sparito dopo il conflitto a fuoco avvenuto durante la liberazione dell'imprenditore Vittorio Vallarino Gancia, in cui fu ucciso anche l'appuntato dei carabinieri Giovanni D'Alfonso

27 ottobre 2022, 11:49

Redazione ANSA

ANSACheck

Mara Cagol - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mara Cagol - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mara Cagol - RIPRODUZIONE RISERVATA

Svolta nelle indagini sul conflitto a fuoco in cui morirono la brigatista Margherita 'Mara' Cagol e l'appuntato dei carabinieri Giovanni D'Alfonso. Quarantasette anni dopo il conflitto a fuoco avvenuto nell'Alessandrino in occasione della liberazione dell'imprenditore Vittorio Vallarino Gancia, sequestrato il giorno prima, sono stati interrogati a
Milano alcuni ex appartenenti alle Br.

Gli accertamenti dei carabinieri del Ris di Parma potrebbero dare un nome a chi, ormai quasi cinquant'anni fa, partecipò a quello che è passato alla storia come il primo sequestro di persona a scopo di autofinanziamento operato dalle Brigate Rosse. L'attività investigativa fa seguito agli accertamenti scientifici cui sono stati sottoposti, con le più moderne tecniche, i reperti sequestrati all'epoca della sparatoria.

Nel corso degli anni si sono fatte varie ipotesi sulla identità del brigatista che riuscì a fuggire. A far riaprire le indagini è stato l'esposto presentato, con il tramite di un
avvocato, da Bruno d'Alfonso, anche lui carabiniere, figlio dell'appuntato morto nella sparatoria del 5 giugno 1975. "E' una questione di giustizia e di verità storica. Anche per onorare la figura di mio padre, un eroe che diede la vita per le istituzioni", ha detto d'Alfonso dopo aver presentato l'esposto.

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