Sono stati degli accertamenti
tecnici supplementari che hanno portato alla modifica
dell'accusa, da omicidio colposo a omicidio volontario, per
Mohssine Azhar, il 32enne di origine tunisina in carcere per il
caso della bimba che lo scorso 13 gennaio perse la vita dopo
essere precipitata dal balcone in una palazzina in via Milano a
Torino. I consulenti della procura, Roberto Testi e Giorgio
Chiandussi, insieme alla polizia scientifica hanno incrociato i
calcoli sulla traiettoria della caduta con le ferite trovate
sulla bambina e hanno concluso che non si poteva trattare di un
evento accidentale.
Il corpicino ha toccato il suolo a circa 2 metri e 60
rispetto al balcone: troppo lontano, quindi, per ipotizzare che
fosse semplicemente scivolata dalle mani di Azhar. Una
telecamera di sorveglianza ha anche ripreso il momento
dell'impatto sull'asfalto: dall'analisi del filmato (che dura un
paio di secondi) si ricava, secondo gli specialisti, che la
caduta non è stata verticale. Un grosso aiuto alle misurazioni è
arrivato dal lavoro della polizia scientifica, che ha eseguito
una mappatura in 3D dei luoghi servendosi di un laser scanner.
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