Il sindaco di Decimoputzu (Sud
Sardegna) Alessandro Scano conferma le sue dimissioni come segno
di solidarietà nei confronti degli agricoltori sfrattati da
terreni e case. Dopo la consegna della fascia tricolore venti
giorni fa in prefettura, Scano ha lasciato scorrere i tempi
previsti dalla legge senza ritirare il suo addio. Ed ora nel
centro a una trentina di chilometri da Cagliari è in arrivo il
commissariamento.
"Soprattutto in quest'ultimo anno e mezzo di pandemia - spiega
in un lungo post sui social di ringraziamenti e spiegazioni - un
periodo molto difficile sia dal punto di vista dell'emergenza
sanitaria sia dal punto di vista economico-finanziario, mi
rimane l'amarezza di non esser riuscito a dare risposte adeguate
alle numerose famiglie di agricoltori di Decimoputzu, che si
trovano da un momento all'altro senza la propria azienda (frutto
del lavoro di tanti anni), a fronte dell'immobilismo delle
Istituzioni, nonostante mi sia speso in prima persona in tutti i
modi e in tutte le sedi per intervenire al loro sostegno".
"Nonostante le norme contenute nei decreti Covid avessero
previsto la sospensione delle aste e delle attività correlate
durante l'attuale periodo di pandemia, si sta procedendo al
pignoramento dei beni delle imprese agricole comprese le
abitazioni, con conseguente sfratto esecutivo - accusa - La
maggior parte delle aziende agricole presenti nel territorio
comunale sono a conduzione familiare e spesso il titolare
risiede nel fabbricato dell'azienda, che nonostante non sia
catastalmente classificato come abitazione principale, nella
realtà dei fatti risulta esserlo a tutti gli effetti e quindi
sottoposto allo sfratto".
"Mi auguro fortemente, nell'interesse del mio amato Decimoputzu
e dei Putzesi - conclude - che il mio gesto serva affinché per
le nostre aziende vengano bloccate le aste avvenute durante la
pandemia e che contestualmente vengano sospesi i pignoramenti e
gli sfratti esecutivi almeno sino al termine dell'emergenza
epidemiologica".
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